Zanzare: attenzione al virus West Nile

by Francesco Ladisa
19 Giugno 2015 - 14:52

Come negli anni passati, il Centro nazionale sangue ha emanato le indicazioni per la sorveglianza e la prevenzione della trasmissione dell’infezione da West Nile Virus (WNV) mediante la trasfusione di emocomponenti labili nella stagione estivo-autunnale 2015 (15 giugno-31 ottobre).

La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia che può agire negativamente sul sistema nervoso provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.

I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.

Le indicazioni riportate nel documento guida sono mirate a prevenire e ridurre il rischio di trasmissione dell’infezione del virus del Nilo occidentale(WNV). Le evidenze scientifiche nazionali e internazionali hanno recentemente dimostrato l’efficacia dei piani di sorveglianza sistematica delle catture di zanzare vettrici e di sorveglianza attiva degli uccelli selvatici nel fornire informazioni precoci sulla circolazione del West Nile Virus.

Elemento innovativo rispetto agli anni precedenti è l’adozione di un piano di sorveglianza integrata entomologica e veterinaria, che garantirà un sistema di sorveglianza della circolazione virale omogeneo e standardizzato quale presupposto per la attivazione delle misure di prevenzione della trasmissione trasfusionale.

Dal 2011 sono state oltre 100 mila le zanzare catturate e sottoposte a indagini di laboratorio. E nel mese di Agosto (2014) è stato scoperta la prima positività al virus West Nile, in alcune zanzare catturate nell’alessandrino. Casi umani della malattia non sono stati riscontrati, ma si tratta di un eventualità da prendere in considerazione e da non sottovalutare, a detta degli esperti. “Globalizzazione e cambiamenti climatici possono favorire l’ingresso nel nostro territorio di patologie e vettori esotici – ha spiegato –. La stagione caldo umida è alle porte e richiede di farsi trovare pronti per intervenire in caso di emergenza”. Per tanto il documento del Centro nazionale Sangue può essere sicuramente utile. 

Per approfondire sui sintomi e altre informazioni sulla malattia, cliccare qui.