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Salute – Allarme tatuaggi: 1 su 4 colpito da infezioni

22 Giugno 2015, ore 20:56

Un quadro decisamente preoccupante quello che emerge dalla ricerca condotta dall’Università di Tor Vergata. Secondo le analisi effettuate dal centro, 1 su 4 giovanissimi ha riscontrato infezioni a causa di tatuaggi. Un dato preoccupante anche in considerazione del fatto che sono sempre più le persone che si sottopongono a tatuaggi della pelle.

I rischi non sono da sottovalutare: dal virus dell’epatite B e C fino al virus dell’AIDS. Inoltre, da recenti studi scientifici, è stato rilevato come l’inoculazione nella cute di sostanze chimiche non controllate costituisca un rischio di reazioni indesiderate di tipo tossicologico o di sensibilizzazione allergica. “Se l’80% dei ragazzi ha affermato di essere a conoscenza dei rischi d’infezione, solo il 5% è informato correttamente sulle malattie che possono essere trasmesse – spiega la dottoressa Carla Di Stefano, autrice dell’indagine -.

“Il dato scientificamente più interessante – commenta la Di Stefano – sta nei tempi di sopravvivenza del virus rilevati negli aghi e nell’inchiostro, variabile da pochi giorni nell’ambiente a quasi un mese nell’anestetico: dato ancor più preoccupante se incrociato con la scelta degli adolescenti verso locali spesso economici e non a norma di legge”.

“Per quello che riguarda tatuaggi e piercing non ci sono casistiche da procedure effettuate in studi professionali ma il rischio aumenta quando tali procedure vengono eseguite talora da principianti, in strutture con scarse condizioni igieniche e sterilità degli strumenti o con strumenti improvvisati, come corde di chitarra, graffette o aghi da cucito, ma anche nelle carceri o in situazioni non regolate come l’ambiente domestico”, interviene il Professor Vincenzo Bruzzese, Presidente Nazionale del Congresso della SIGR di GastroReumatologia dove è presentata la ricerca.