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Gran caldo : allarme inquinanti e ozono, non uscite di casa nel pomeriggio

4 Luglio 2015, ore 15:00

Caldo in Italia/ La vasta ondata di caldo africano giunta sull’Italia rimarrà stazionante sul Mediterraneo per almeno un’altra settimana a causa della particolare configurazione barica ad omega dispostasi sull’Europa.
Le temperature molto alte (localmente vicine ai 38°C soprattutto al Nord, legate agli inquinanti e alla radiazione solare massima possono creare un mix davvero pericoloso per la salute dell’uomo.

In questi giorni stiamo registrando un netto aumento dell’ozono su quasi tutto il Nord Italia. Ricordiamo che l’ozono è uno dei componenti gassosi dell’atmosfera, importantissimo per la vita sulla Terra (dato che assorbe la radiazione ultravioletta del Sole) ma altrettanto nocivo per l’uomo se respirato in grosse quantità.
La concentrazione di ozono nell’atmosfera è alta in corrispondenza dell’ozonosfera, in stratosfera, e molto bassa al suolo. Tuttavia nei giorni di massima intensità di radiazione solare la concentrazione di ozono aumenta anche nei bassi strati divenendo un gas nocivo per la salute. L’ozono in questo caso si forma per la reazione chimica fra l’ossigeno (O2), gli ossidi di azoto presenti in atmosfera ( anche di natura antropica) e composti organici volatili (COV) per mezzo della radiazione solare ultravioletta. L’ozono formatosi al suolo se respirato in grosse quantità può risultare dannoso.

Secondo i dati delle Arpa regionali la soglia di allarme dell’ozono è già stata superata nella giornata di Giovedi in Lombardia : a Moggio (Lc) 273 µg/m3 (microgrammi su metro cubo), Cantù (Va) sono stati registrati 263 µg/m3, a Erba (Co) 262 µg/m3, a Bergamo 259 µg/m3, Lecco 252 µg/m3. Valori al di sopra della soglia di attenzione, fissata a 180 µg/m3, anche sull’Emilia occidentale, in particolare tra le provincie di Piacenza e Parma, con picchi di 203 µg/m3.

Il nostro consiglio è di non uscire di casa nelle ore pomeridiane e nelle prime ore della sera, momenti in cui si registrano i picchi massimi di ozono. Assolutamente da evitare le attività fisiche all’aperto nel pomeriggio.
L’ozono (O3), meno noto del biossido di carbonio (CO2) e del PM10, è un inquinante altrettanto pericoloso e crea problemi alla salute anche gravi in quanto è in grado di attaccare l’apparato respiratorio provocando irritazioni agli occhi e alla gola, tosse e riduzioni della funzionalità del polmone fino a provocare anche edemi polmonari. I soggetti più a rischio sono i bambini, le persone che fanno attività all’aperto e persone affette da malattie polmonari.

Sono principalmente le città della Pianura Padana quelle maggiormente a rischio, soprattutto in grandi città come Torino, Milano o Bologna dove si trova una maggior concentrazione di inquinanti che possono innescare la formazione dell’ozono. Ovviamente a causa dei deboli venti presenti alle medio-basse quote le particelle di inquinanti tendono a spostarsi anche in zone meno industrializzate come piccoli comuni, campagne o località montane.
Rischio anche per le grandi città del Centro-Sud come Roma, Bari, Napoli, Palermo e Catania, dove comunque la percentuale di ozono è decisamente minore rispetto alla Pianura Padana. Ovviamente per precauzione sarebbe corretto seguire in tutte le località d’ Italia le precauzioni precedentemente indicate.

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