Quest’oggi i modelli matematici di previsione a scala globale evidenziano una possibile rottura di questa fase altamente stabile indotta da un vasto campo anticiclonico, il quale ci terrà compagnia anche nel corso del week end e della prossima settimana.
Tale rottura arriverebbe a ridosso della metà del mese o subito dopo, secondo gli scenari descritti dai principali modelli di previsione. Comparando i due centri di maggior prestigio, l’americano “Gfs” e l’europeo “Ecmwf”, si nota che l’alta pressione potrà durare senza disturbi fino alla metà di Novembre, grazie anche ad un vortice polare molto forte. A seguire, invece, quest’ultimo dovrebbe rallentare, procedendo ad un decompattamento in grado di inviare impulsi freddi di origine artica verso più basse latitudini.
Il modello Gfs (mappa sotto), spesso molto “bravo” ad individuare in anticipo scenari a lungo termine, vede di fatti una incisiva discesa di aria fredda e la formazione di una bassa pressione in sede italica, già il 15 di Novembre, con conseguenze che si tradurrebbero in un forte calo termico, e maltempo, anche per più giorni.
Ecmwf prevede un possibile cambiamento invece qualche giorno più tardi, sempre per merito di una discesa di aria fredda da Nord. Data la lunga distanza temporale, queste previsioni hanno attendibilità bassa, ma possiamo prendere atto se non altro di una tendenza a scorgere cambiamenti ed una maggiore dinamicità subito dopo la metà del mese, con connotati decisamente più autunnali, se non dal sopore invernale.