Un nuovo caso di frode alimentare sta rimbalzando attraverso i media nelle ultime ore. Riguarda un’inchiesta partita da una segnalazione di una rivista di consumatori alla procura torinese, ora al vaglio di carabinieri del Nas ed organi competenti.
Olio d’oliva veniva spacciato per extravergine e venduto come tale in grande distribuzione. Secondo le analisi eseguite a campione dai laboratori dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli su oli di sette note marche, il prodotto non era extravergine come invece pubblicizzato sulla bottiglia. Fra le aziende indagate – si legge su siti come quotidianopiemontese.it e leggo.it – Carapelli, Bertolli, Sasso, Coricelli, Santa Sabina, Prima Donna (confezionato per la Lidl) e Antica Badia (per Eurospin). Il magistrato ha anche informato il ministero delle politiche agricole.
E’ noto che l’olio di oliva (non extravergine) sia ottenuto con una lavorazione diversa, meno pregiata e quindi meno costosa. L’extravergine d’oliva è “olio di oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici”. Per avvicinare il sapore a quello dell’olio extravergine si impiegano poi delle sostanze come il beta carotene.