Alle 05.04, ora italiana, l’Agenzia Spaziale Europea ha dato inizio alla fondamentale missione denominata Lisa Pathfinder, ossia il lancio del relativo satellite nello spazio verso la ricerca della verità.
La sonda è stata lanciata dalla base spaziale europea di Kourou (Guyana Francese), a bordo di un razzo Vega (di origine italiana) e nel giro di poche ore ha abbandonato l’atmosfera terrestre pronta a raggiungere il punto di Lagrange 1 8l1), ovvero il punto di equilibrio fra le forze gravitazionali della Terra e del Sole posto a circa 1,5 milioni di km da noi.
Il coordinatore scientifico della missione Stefano Vitale, dell’Università di Trento e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ha spiegato che la missione, sostenuta anche dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), costituisce un impulso fondamentale per una vera rivoluzione nello studio dell’universo, “paragonabile all’invenzione del telescopio”.
“Un successo per l’Italia”, ha commentato il presidente dell’Asi, Roberto Battiston. “Lisa Pathfinder è un’importante missione europea”, ha aggiunto, “dove l’Italia ricopre un ruolo straordinario, a dimostrazione che il nostro Paese in questo settore ha una tradizione riconosciuta, che continua a confermarsi lancio dopo lancio, missione dopo missione, con l’obiettivo di confermare il nostro paese tra i grandi anche nel settore spaziale”.
Qual è l’obiettivo della missione?
Lo si può tranquillamente definire un viaggio ai confini della realtà, alla scoperta della verità. Quella verità che al momento è solo teoria grazie all’enorme contributo scientifico dato da Albert Einstein con la sua teoria della relatività. L’obiettivo della missione Lisa è quello di confermare (e studiare) l’esistenza delle onde gravitazionali, quelle vibrazioni prodotte da imponenti esplosioni o impatti originati da Supernovae, buchi neri e anche il Big Bang.