Da oltre due settimane la pianura Padana sta facendo i conti con nebbie sempre più persistenti, praticamente sia di giorno che di notte, a causa del vasto anticiclone che sembra aver messo radici nel Mediterraneo.
L’assenza di ondate di maltempo e ricambi d’aria determinanti sta favorendo la persistenza di questo fenomeno tipico della pianura Padana, specie fra Emilia, Lombardia sud-orientale e Veneto meridionale. Qui il Sole sembra essere un lontano ricordo.
Purtoppo c’è poco da scherzare in quanto la nebbia, fenomeno favorito dagli inquinanti emessi dai centri industriali e abitati, diviene via via sempre più velenosa e pericolosa col passare dei giorni.
Se osserviamo le mappe sperimentali prodotte dall’Università dell’Aquila la situazione in Pianura Padana è molto critica visto gli accumuli elevati di PM10, ovvero un sottile particolato presente nell’atmosfera molto pericoloso per la salute. Il limite consentito per i PM10 secondo le normative italiane è di 50 µg/m3. (microgrammi per metro cubo).
I dati purtoppo confermato che questa soglia è stata ampiamente superata in molte città della pianura Padana :
Milano 83 µg/m3
Torino 81 µg/m3
Venezia 80 µg/m3
Reggio Emilia 77 µg/m3
Rimini 108 µg/m3
Ferrara 104 µg/m3
Il problema principale è rappresentato dalla serie quasi interminabile di giorni in cui la concentrazione del PM10 non è scesa sotto la soglia indicata. Tutto a causa della nebbia a tratti molto fitta che non permette la dispersione degli inquinanti i quali tendono ad accumularsi sempre più al suolo e nei bassi strati.
Ricordiamo che il PM10 è un inquinante pericoloso che può creare problemi alla salute anche gravi in quanto è in grado di attaccare l’apparato respiratorio provocando irritazioni agli occhi e alla gola, tosse e riduzioni della funzionalità del polmone fino a provocare anche edemi polmonari.
L’unica via d’uscita è il ritorno del maltempo, di qualunque natura (atlantica, artica o continentale). Questa soluzione, tuttavia, al momento è ancora lontana. Vedi qui le previsioni per i prossimi giorni >>>