L’interminabile fase anticiclonica che sta caratterizzando il tempo sulla penisola e su molte zone d’Europa è destinata a durare ancora a lungo: le giornate attorno al Natale saranno infatti stabili e con temperature generalmente al di sopra della media del periodo.
Spiragli di cambiamento si scorgono però per il periodo successivo. Da un pò di giorni i modelli matematici di previsione sembrano orientati quanto meno verso un disturbo con conseguente cedimento del vortice polare, che dopo il periodo natalizio potrebbe scindersi in due grandi lobi, grazie a una rimonta anticiclonica fino alle alte latitudini (al polo).
Il probabile raffreddamento dell’area russa e la formazione di un bacino di aria molto fredda a nord-est dell’area italica sono elementi che vengono confermati anche dalle ultimissime previsioni dei prestigiosi modelli come l’americano GFS. Non basta questo, naturalmente, per far arrivare incursioni di aria fredda o gelida verso le nostre lande: servono al contrario diversi fattori favorevoli ma soprattutto una minore ingerenza atlantica, con il vasto vortice islandese che dovrebbe rimanere più “composto” per favorire l’erezione dell’alta pressione e la discesa di masse d’aria dal lobo siberiano del VP (vortice polare) verso Sud.
In questo senso, notevole è la visione del modello GEM, che per fine mese fiuta una grande irruzione di aria gelida dalla Russia fino ai Balcani e alle porte dell’Italia. Uno scenario configurativo che vede proprio un vortice islandese meno invasivo ed una rimonta imponente dell’anticiclone verso l’Europa settentrionale (1050hpa sul Regno Unito): un quadro ideale per la discesa di una saccatura gelida ad Est di tali figure bariche, che potrebbe farci piombare in inverno, quello vero!
Naturalmente, si tratta solo di un’ipotesi, per lo più a 10 giorni di distanza e al momento poco attendibile, data la previsione ben differente di altri numerosi modelli matematici. Vedremo come evolveranno i prossimi aggiornamenti.