Analisi modelli/ Confermata la prima seria irruzione di freddo e neve della stagione invernale (VEDI QUI) è momento di concentrarci su come potrebbe evolvere la situazione nei giorni successivi, ovvero nella settimana a cavallo fra seconda e terza decade di Gennaio.
Come già accennato in questo articolo ieri sera vi sono buone possibilità affinchè venga ad instaurarsi una circolazione fredda secondaria da est verso la nostra penisola, la quale si ritroverebbe avvolta da un clima rigido e a tratti nevoso per un periodo abbastanza prolungato, come da anni non capitava.
Questa situazione verrebbe a formarsi subito dopo il passaggio dell’irruzione artica del week-end, quindi già a partire da lunedì, grazie al vasto serbatoio gelido presente sui Balcani e sull’Europa orientale.
Tuttavia le possibilità affinchè possa davvero realizzarsi una configurazione così fortemente invernale non sono alte e lo si evince anche dalle emissioni modellistiche di questa mattina.
Come mai questa incertezza? Per permettere la discesa di masse d’aria fredde da est in retrogressione ( cioè con un movimento contrario al normale flusso dell’emisfero boreale che va da ovest verso est) è necessaria la formazione di un blocco anticiclonico sull’Atlantico orientale, sulla penisola iberica e sulla Gran Bretagna. È proprio qui che al momento regna la più grande incertezza :
nella serata di mercoledì le ipotesi di formazione di un solido blocco erano ben più elevate, mentre questa mattina notiamo decisamente maggiori incertezze nei principali modelli matematici come GFS e ECMWF, i quali sembrano non essere favorevoli per questo tipo di evoluzione. Troppo forte infatti la corrente a getto atlantica in uscita dal Canada (elemento di difficilissima lettura) che non permettere un’immediata formazione del blocco anticiclonico e ne consegue uno generale spostamento delle figure bariche verso est che riporterebbe sull’Italia l’alta pressione.
[jwplayer player=”3″ mediaid=”104144″]
Ben diverso il modello matematico inglese UKMO che mostra vortice canadese decisamente più contratto e poco disteso verso l’Atlantico, con conseguente pulsazione azzorriana che va a dar vita ad un possente blocco anticiclonico sull’Atlantico orientale entro l’inizio della prossima settimana. In questa circostanza sarebbe molto facile assistere ad una forte retrogressione di aria gelida verso l’Italia, specie sulle regioni centro-meridionali ben esposte alle correnti da nord-est.
Dunque il possibile arrivo di una retrogressione gelida sull’Italia nel corso della prossima settimana è fortemente legata alla formazione di un solido blocco in Atlantico, elemento su cui sono presenti le maggiori incertezze. Nei prossimi aggiornamenti, probabilmente entro domani, verrà definitivamente sciolta la prognosi!