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Astronomia: la sonda Juno prossima all’incontro più ravvicinato della storia con Giove

20 Giugno 2016, ore 11:55

Si avvicina la storica data dell’incontro ravvicinato con Giove, ad opera della sonda Juno della NASA. Dopo aver percorso 500 milioni di chilometri, il 4 Luglio la sonda arriverà in prossimità del gigante del Sistema Solare, come mai nessuna “navicella” aveva fatto in precedenza. Ciò permetterà di studiare e approfondire meglio Giove e ciò che lo circonda.

La missione è effettuata anche grazie alla partecipazione dell’Italia, che collabora con l’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana e con l’Inaf, Istituto Nazionale di Astrofisica. Sono italiani, inoltre, due dei dieci strumenti della sonda: lo spettrometro a infrarossi Jiram, realizzato dalla Divisione Avionica di Leonardo – Finmeccanica e del quale è responsabile scientifico l’Inaf, e lo strumento di radioscienza KaT (Ka-Band Translator), costruito dalla da Thales Alenia Space Italia, del quale è responsabile scientifico Luciano Iess, dell’università Sapienza di Roma.

Lanciata il 5 agosto 2011, dopo un viaggio di cinque anni, il 4 luglio la sonda accenderà per 35 minuti il suo motore principale per entrare nell’orbita del gigante gassoso. Sotto le nubi di Giove c’è uno strato di idrogeno in condizioni di pressione incredibili, che potrebbe comportarsi come un conduttore elettrico. Se a questo si aggiunge il ritmo velocissimo al quale ruota Giove, dove il giorno dura appena dieci ore, è possibile che i due elementi, combinati fra loro, possano generare un campo elettrico nel quale elettroni, protoni e ioni si muovono attorno al pianeta quasi alla velocità della luce. Juno si troverà per tanto in un ambiente estremamente ricco (forse il più ricco) di radiazioni del Sistema Solare.