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Scoperto in Italia batterio resistente ad antibiotici

8 Luglio 2016, ore 11:06

Preoccupazione fra gli esperti per la scoperta di un nuovo ceppo batterico che risulta resistente agli antibiotici e per tanto molto pericoloso. Si tratta di un batterio, nello specifico, resistente alla colistina, antibiotico considerato “salvavita” perchè in grado di combattere varie infezioni, tra cui in particolare quelle polomonari.

Il nuovo meccanismo di resistenza, identificato presso il laboratorio di microbiologia clinica dell’ospedale di Firenze “Careggi”, è mediato da una variante del gene mcr-1. Ceppi di E. Coli portatori di questo determinante di resistenza, sia di origine clinica che animale, sono stati già trovati anche in Italia.

La colistina è un antibiotico che ha recentemente acquisito un ruolo fondamentale nella cura delle infezioni da batteri Gram-negativi ultraresistenti. Il direttore dell’azienda ospedaliera di Careggi, Gian Maria Rossollini spiega: «Nel nostro laboratorio è stata recentemente identificata una nuova variante del gene mcr-1, denominata mcr-2, in un ceppo di Klebsiella pneumoniae resistente alla colistina, (che può provocare la polmonite batterica) appartenente alla linea clonale ST512 e produttore della carbapenemasi KPC». La carbapenemasi è un enzima in grado di inattivare gli antibiotici della classe dei carbapenemi.

Secondo gli esperti, «il reperto è particolarmente allarmante perché il clone di K. pneumoniae ST512 produttore di carbapenemasi KPC è uno dei maggiori responsabili della diffusione epidemica di Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi (CRKp) in Italia, ma anche altrove». «I risultati cui sono pervenuti i colleghi del laboratorio di Firenze – afferma il presidente dell’Amcli Pierangelo Clerici – confermano che il fenomeno della farmaco resistenza batterica negli ospedali avanza inesorabilmente e che tutte la azioni devono essere messe in atto per cercare di contrastarlo».