Uno dei contributi più importanti nel processo di riscaldamento globale proviene dalle pratiche agricole e riguarda nel dettaglio la diffusione di aerosol, ovvero particelle sospese nell’atmosfera capaci di assorbire e diffondere la radiazione proveniente dal sole e a volte, per quanto riguarda le più grandi, di diminuire la visibilità. Come e quanto può l’agricoltura influenzare, quindi, l’effetto serra e il favorire il riscaldamento globale?
Gli aerosol, si sa, influenzano in maniera importante il bilancio energetico atmosferico a causa della capacità di assorbire e diffondere le radiazioni. È anche vero, purtroppo, che è molto difficile quantificare la loro presenza in tutto il globo, determinando così delle difficoltà nelle stime del cambiamento climatico. In un articolo pubblicato su Geophysical Research Letters si mostrano i risultati di uno studio legato alla presenza di nitrati (NOx) effettuato su Europa, USA orientali e Cina, tra i principali Paesi produttori di PM2.5 . È stato rilevata una forte sensibilità da parte delle PM2.5 alla diminuzione di nitrati o di NH3 legato all’agricoltura, in particolare in Europa e USA: questo è un ottimo risultato in quanto porta a pensare che l’aumento di produzione di cibo non esaspera la diffusione di queste particelle a patto che le risorse di nitrati siano controllate.

Medie regionali di PM2.5 dal settore agricolo (verde), non agricolo (rosso) utilizzate negli esperimenti e nella convalida dei dati. Linee tratteggiate: percentuale di cambiamento delle medie dei nitrati e in arancione dell’ozono superficiale; linee continue: massima riduzione ottenibile per lI nitrati (blu) e ozono (giallo)
Tradotto in parole povere: in futuro, con l’ipotesi che avremo il doppio della produzione agricola e (si spera) minori emissioni da parte dell’uomo, le concentrazioni di aerosol superficiali legati ai nitrati agricoli diminuiranno e non saranno più quelle dominanti. Questo risultato è importante in quanto attualmente l’aumento dell’utilizzo dei fertilizzanti e della produzione di carne da allevamento modifica sostanzialmente l’ecosistema nonché il livello di acidità delle acque.
Infine, sottolineiamo l’importanza di questo risultato con il fatto che, secondo l‘Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), l’ossido di azoto (N2O) prodotto in agricoltura determina un contributo di circa il 25% nel riscaldamento globale dovuto ai gas serra, incrementato al 33% se si considerano parallelamente anche i relativi processi industriali. Di conseguenza una migliore pratica agricola mondiale potrà portare ottimi benefici al nostro pianeta.
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