I calcoli non mentono mai : sono trascorsi poco più di sette mesi dall’inizio del 2016 e la Terra è già in forte affanno. L’uomo, come sempre, non è in grado di controllarsi.
Le risorse che la natura mette a disposizione per tutto l’anno sono state totalmente depredate e consumate mandando quindi il pianeta in “sovraccarico”. E’ quanto ha calcolato per il 2016 il Global Footprint Network, organizzazione di ricerca internazionale che ogni anno misura il consumo delle risorse disponibili sul Pianeta.
In parole povere abbiamo superato il “limite” concesso dalla Terra : emettiamo più CO2 nell’atmosfera di quanto gli oceani e le foreste siano in grado di assorbire e deprediamo le zone di pesca e le foreste molto più velocemente di quanto possano riprodursi e ricostituirsi.
La componente principale che sta determinando il sovrasfruttamento della Terra è l’emissione del carbonio : essa viene generata dal 60 % della domanda di risorse naturali da parte dell’intera umanità, una percentuale troppo elevata! L’impronta dovuta alle emissioni di carbonio in atmosfera dovrà necessariamente calare nei prossimi anni come concordato nell’accordo di Parigi del 2015 da oltre 200 Paesi, secondo il quale entro il 2050 le emissioni di carbonio dovranno gradualmente calare sino a raggiungere lo zero. Parliamo ovviamente di un cambiamento pressocchè radicale in circa 34 anni, probabilmente l’unico capace di far respirare il nostro pianeta.
Per ottenere i vantaggi sperati ovviamente occorrerà cambiare stile di vita come dice Mathis Wackerangel, co-fondatore e Ceo di Global Footprint Network : “Un tale nuovo modo di vivere porta molti vantaggi ma richiede anche impegno per realizzarlo. La buona notizia è che tutto ciò è attuabile con le tecnologie disponibili ed é economicamente vantaggioso dato che i benefici complessivi sono superiori a costi – osserva – Si stimoleranno settori emergenti come le energie rinnovabili, riducendo i rischi e i costi connessi a settori imprenditoriali ormai senza futuro perché basati su tecnologie caratterizzate da alte emissioni di carbonio o perché soggetti ai rischi connessi al cambiamento climatico. L’unica risorsa di cui abbiamo più bisogno è la volontà politica”.