[jwplayer player=”3″ mediaid=”112718″]
Missione Rosetta/ Dopo ben 12 anni si conclude definitivamente la missione della sonda spaziale Rosetta dopo essersi schiantata sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko che per oltre due anni ha seguito passo dopo passo.
La sonda Rosetta è “atterrata” sulla superficie della cometa raggiungendo il suo lander Philae, atterrato ben due anni fa. Grazie agli ordini inviati dalla Terra la sonda dal peso di oltre tre tonnellate si è schiantata “dolcemente” alla “velocità” di 30 centimetri al secondo in modo da permettere alla sonda di scattare le ultime immagini della cometa da distanza sempre più ravvicinata. La velocità di caduta libera è andata man mano aumentando sino a 4-5 km/h a causa della gravità, seppur debolissima, emessa dall’ammasso roccioso.
L’impatto è avvenuto alle 13.20 italiane di oggi 30 settembre 2016, momento in cui la sonda si è spenta per sempre. Ora continuerà a viaggiare nel cosmo assieme alla cometa per l’eternità (impatti permettendo), senza purtoppo poterci inviare più alcun dato.
La sonda Rosetta, lanciata nel 2004, ha impiegato ben 10 anni per raggiungere la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko distante milioni di chilometri. Nel 2014 l’ha raggiunta e ha cominciato gli studi della cometa grazie alla sofisticata tecnologia, anche italiana, presente a bordo. Oggi la missione si è definitivamente conclusa per l’eccessiva distanza che la separa dalla Terra e soprattutto dal Sole : ad una distanza di oltre 600 milioni di chilometri dalla nostra stella i raggi solari non riescono più ad alimentarne i pannelli e le comunicazioni con la Terra sono diventate davvero difficili. Le ultime forze rimaste nella sonda sono state sfruttate per compiere un delicato atterraggio sulla superficie della cometa dove potrà riposare per sempre.
“Rosetta e Philae”, ha commentato Jean-Pierre Bibring, lo scienziato responsabile del lander, “ci hanno dimostrato che la cometa contiene gli ingredienti che potrebbero aver aiutato la nascita della vita sulla Terra”. Nichi D’Amico, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, ha spiegato che “con la missione abbiamo dimostrato di aver trasformato in realtà un’idea originale e coraggiosa: inviare cioè non solo una sonda, ma anche un lander a studiare da vicino il nucleo di una cometa. Mai nessuno prima lo aveva fatto. L’Italia, con l’istituto Nazionale di Astrofisica, l’ASI e varie industrie nazionali, ha giocato un ruolo di primo piano in questa missione europea”.
Roberto Battiston, astrofisico di fama mondiale e presidente dell’Agenzia spaziale italiana, ha commentato: “Chissà se un giorno qualche turista spaziale non troverà le tracce di questa incredibile missione portata a termine dall’Europa, con un grande ruolo della tecnologia italiana.
Ora Rosetta, simbolo dell’intera umanità, potrà riposarsi dopo aver percorso oltre 7 miliardi di chilometri nel corso degli ultimi 12 anni e viaggerà assieme alla cometa nello spazio infinito per sempre.