Dopo le forti scosse di terremoto del 18 Gennaio che hanno causato tanta paura e danni nella zona epicentrale dell’aquilano, si torna a parlare del rischio relativo alla Diga di Campotosto, localizzata proprio nell’area interessata dallo sciame.
“Nella zona di Campotosto c’è il secondo bacino più grande d’Europa con tre dighe, una delle quali su una faglia che si è parzialmente riattivata e ci possono essere movimenti importanti di suolo che cascano nel lago, per dirla semplice è ‘l’effetto Vajont'”. Lo ha detto al Tg3 Sergio Bertolucci, presidente della Commissione Grandi Rischi, aggiungendo che “se si avverte un aumento del rischio, bisogna immediatamente renderlo trasparente alle autorità e alla popolazione”. Anche per questo motivo, “non possiamo assolutamente e sarebbe pericolosissimo abbassare la guardia soprattutto per quanto riguarda gli edifici strategici come scuole o ospedali”ha detto Bertolucci.
Gli esperti, inoltre, hanno segnalato che i recenti eventi hanno prodotto “importanti episodi di fagliazione superficiale che ripropongono il problema della sicurezza delle infrastrutture critiche quali le grandi dighe”. La sequenza iniziata lo scorso agosto ha colpito l’Appennino Centrale su una lunghezza complessiva di oltre 70 km. Si tratta di fatti di una singola sequenza sismica. (Continua ad approfondire qui)