Previsioni meteo lungo termine/ Il mese di gennaio sta volgendo al termine e per vari motivi difficilmente potremo dimenticarlo. Dati alla mano si è trattato del gennaio mediamente più freddo degli ultimi 30 anni, caratterizzato dalla lunghissima persistenza delle correnti fredde dell’est Europa culminate tra il 6 e il 18 gennaio con una storica ondata di gelo e neve sulle regioni del centro-sud Italia.
Ora è tornato a splendere un tiepido Sole come da oltre un mese non si vedeva al sud, mentre al nord stiamo assistendo all’ingresso di deboli perturbazioni nord atlantiche che da qui sino al week-end porteranno piogge e nevicate in montagna dopo tanta siccità.
Ma si sa, la natura cerca sempre di proporre la stessa strada più volte durante una stagione, esattamente come avvenuto in altre circostanze sia in autunno che in estate. Guai a dare per finito l’inverno!
Febbraio potrebbe riservare una nuova serie di ondate gelide e nevose sul Mediterraneo grazie alla formazione di uno schema barico raro e difficile da ottenere. Stiamo parlando dell’alta pressione russo-siberiana, conosciuta tra gli appassionati come “orso russo”. Le continue ondate di gelo e neve che da ottobre stanno interessando l’est Europa, la Scandinavia e la Russia hanno innescato un effetto albedo estesissimo e determinante per l’atmosfera : le temperature estremamente basse ( con valori anche inferiori ai -50 °C) su tutta la Siberia e anche nella Russia europea, hanno innescato la formazione di un’alta pressione termica che va ad auto-alimentarsi senza sosta divenendo sempre più gelido. La sua presenza ovviamente rappresenta un vero e proprio muro invalicabile per le correnti miti provenienti da ovest ( dall’Atlantico) le quali sono costrette a perdere forza e ad invorticarsi verso le alte latitudini favorendo l’apporto di impulsi caldi verso il polo nord. Viene così a crearsi una reazione a catena che comporta, al termine, un fortissimo indebolimento del vortice polare troposferico favorendo la discesa di masse d’aria gelide verso le basse latitudini.

Ipotesi del modello matematico GFS per il giorno 7 febbraio —- formazione del ponte di Woeikoff e conseguente discesa di gelo dalla Russia verso l’Europa meridionale
Questo sarà lo schema che condizionerà i primi 15 giorni di febbraio e che vedrà coinvolto molto probabilmente anche il Mediterraneo.
Secondo gli ultimissimi aggiornamenti dei modelli matematici è molto alta la probabilità della formazione di un poderoso blocco anticiclonico scandinavo ( SCAND + ) tra sabato 4 e lunedi 6 febbraio che andrà ad unire l’alta pressione delle Azzorre e quella russo-siberiana dando vita alla formazione di un ponte di Woeikoff.
La formazione di questa prolungata lingua di alta pressione, che dall’Atlantico si estende sin sulla Russia, potrebbe far scivolare verso il Mediterraneo imponenti masse gelide continentali provenienti dall’entroterra russo, note in Italia come “Buran”. La possibilità che l’Europa viva un’altra fase gelida decisamente cruenta a cavallo tra la prima e la seconda decade di febbraio è decisamente alta, mentre per l’eventuale interessamento dell’Italia bisognerà decifrare qualche altro tassello in quanto a questa distanza temporale è decisamente difficile ( impossibile ) determinare la traiettoria e la direzione che assumerà l’ondata gelida.
Ne riparleremo meglio nei prossimi aggiornamenti, non mancate!