La Coldiretti ha fatto il punto sul bilancio economico delle gravi calamità che hanno colpito l’Abruzzo negli ultimi mesi, in particolare a causa dei terremoti e del gelo e della neve.
Secondo l’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, i danni indiretti subiti dalle aziende agricole e dalle stalle sono enormi ed ammontano a 52 milioni di euro. I settori piu’ colpiti sono sicuramente quello dell’allevamento di mucche da latte e della pastorizia, ma anche l’allevamento di maiali destinati ai salumi tipici ha subito perdite pesantissime e un vero tsunami si e’ abbattuto sul settore olivicolo con quasi un milione di piante destinate ai pregiati oli extravergini regionali colpite.
In pericolo ci sono specialita’ conservate da secoli, dal pecorino di Farindola al caciocavallo abruzzese, dalla mortadella di Campotosto al caciofiore aquilano, dalla scamorza abruzzese alla ventricina teramana fino ad arrivare al salame aquila che nell’insieme rappresentano un patrimonio culturale del paese, oltre che una opportunita’ produttiva e occupazionale insostituibile. Una situazione critica anche sul fronte turistico, dato che nella zona interessata dagli eventi ci sono circa 160 agriturismi.
In questa situazione – sottolinea la Coldiretti – e’ determinante intervenire sulla semplificazione e sulla velocizzazione delle procedure per la ricostruzione che deve andare di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo. Per affrontare questa drammatica emergenza che per l’accavallarsi delle tragedie rischia di passare in secondo piano la Coldiretti sotto il coordinamento di una apposita task force ha avviato numerose iniziative.