Pessime notizie giungono dall’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale : il Pterois Volitans, meglio conosciuto come pesce scorpione, è stato avvistato nelle acque siciliane pochi giorni fa. Un predatore tropicale, invasivo e purtoppo velenoso che potrebbe rapidamente riprodursi nel Mediterraneo creando decisamente dei problemi per i bagnanti. I pesci scorpione potrebbero proliferare in concomitanza dell’estate, assieme alle meduse, anch’esse attese in grande quantità .
Il pesce scorpione è velenoso e la sua tossina può produrre avvelenamenti di tre gradi differenti : avvelenamenti di grado I producono eritema, ecchimosi o anche cianosi della parte colpita; al grado II compaiono vesciche attorno alla puntura; avvelenamenti di grado III producono necrosi locale e variazione della sensibilità , che possono durare anche per più giorni.
Più rari sono gli effetti a livello sistemico, che includono ma non sono limitati a questi: dolore alla testa, nausea, vomito, dolori e crampi addominali, paralisi agli arti, iper- o ipotensione, difficoltà respiratoria, ischemia del miocardio, edema polmonare, sincope. Sono stati documentati rari casi di decesso.
Il primo e più importante trattamento dopo una puntura è l’immersione della parte colpita in acqua calda (circa 45 °C), perché riduce il dolore e rende inattiva la tossina.
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