Mancano poco più di tre giorni all’inizio dell’inverno nell’emisfero australe, corrispondente all’inizio dell’estate meteorologica nel nostro emisfero, ma nonostante ciò troviamo già le prime intense ondate di gelo e neve provenienti dall’antartico.
Negli ultimi giorni si è verificata un’ondata di freddo decisamente intensa per il mese di maggio, la quale ha investito in maniera particolare Cile meridionale e Argentina meridionale. L’irruzione fredda ha provocato un sensibile calo delle temperature ( anche di oltre 10 °C) e l’arrivo della neve sino a quote bassissime. Nevicate fino in pianura e lungo le coste sui settori meridionali del Cile, come fosse pieno inverno. L’avvezione fredda di origine polare marittima è stata indotta da una profonda depressione posta sull’Atlantico meridionale e si è manifestata attraverso forti venti freddi provenienti dai quadranti meridionali con raffiche fino a 90 km/h.
L’arrivo di isoterme a 850 hpa (circa 1400 metri) fino a -8 e -10°C ha permesso la formazione di estesa nuvolosità avvettiva, temporali, grandinate e nevicate fino a quote di pianura. Nell’area di Punta Arenas sono caduti 2 cm di neve, mentre sulle Ande le nevicate risultano particolarmente intense a causa del fenomeno dello “stau”. Imbiancati anche i rilievi delle isole poste lungo lo Stretto di magellano. nevicate in pianura anche nella Terra del Fuoco e in Patagonia.
