Ore da incubo per l’area del Vesuvio e numerose località siciliane, dove gli incendi continuano a propagarsi a causa delle secche raffiche di vento che stanno interessando il sud Italia. La situazione più critica è nel Parco Nazionale del Vesuvio dove da ieri l’incendio ha raggiunto dimensioni spaventose tanto da liberare una nube di fumo che ha ricoperto i cieli dell’entroterra campano e della Puglia ( vedi qui ).
L’incendio è di natura dolosa (come del resto anche gli altri che stanno colpendo la nostra penisola), ma nelle ultime ore è circolata l’ipotesi riguardante l’utilizzo di gatti per appiccare gli incendi.
Sono stati individuati otto focolai differenti tutti cominciati nello stesso momento tramite – si ipotizzava questa mattina – l’utilizzo di animali cosparsi di benzina e incendiati. Questa è l’ipotesi che ha fatto il giro del web e inizialmente confermata da diverse importanti testate nazionali. Fortunatamente si sarebbe trattato di un’ipotesi infondata stando a quanto riferito dalle guardie forestati del Parco Nazionale del Vesuvio.