La terra è tornata a tremare con maggiore frequenza nelle ultime ore anche in Italia, in particolare al Centro, nell’area dove è ancora attivo lo sciame sismico legato ai violenti terremoti del 2016.
L’Ingv ha ricordato come nell’Appennino centrale sia ancora molto attivo questo sciame sismico. Lo ha fatto attraverso le parole del direttore del centro nazionale, Salvatore Stramondo, che ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la scossa di terremoto di questa notte, magnitudo 4.2, avvenuta fra le province di L’Aquila e Rieti.
“L’attenzione resta alta perchè i livelli di sismicità nell’area sono superiori alla media“, ha affermato l’esperto. “Dal sisma che ha colpito Amatrice lo scorso 24 agosto, nel centro-Italia abbiamo registrato 61 eventi sismici, incluso quello di oggi, con magnitudo tra 4 e 5. Dunque non si possono escludere altre scosse di magnitudo analoga nell’area“.
Il sisma di oggi, chiarisce, “rientra nella stessa sequenza iniziata lo scorso agosto col terremoto che ha colpito Amatrice, si tratta cioè della stessa faglia e non c’è, dunque, un nuovo fronte che si apre”.
Nell’area interessata dal sisma di oggi, ha inoltre rilevato Stramondo, “dallo scorso 24 agosto si sono registrati 73.000 eventi sismici”. L’Ingv ricorda che “la sequenza di Amatrice-Norcia-Visso è ancora attiva e nell’area interessata si continua a registrare una sismicità ben superiore a quella di fondo (507 scosse nella settimana dal 10 al 17 luglio e 532 la settimana precedente)”.