Spettro dell’acqua razionata sempre più vicino per la Capitale, a dodici ore dallo stop imposto dalla Regione Lazio riguardo il prelievo dal lago di Bracciano in forte crisi dopo mesi e mesi di assenza di piogge rilevanti. La siccità sta provocando enormi disagi su gran parte del Paese, in maniera particolare al centro-sud dove, ad eccezione di isolate fasi temporalesche, è evidente l’assenza di perturbazioni importanti da ormai oltre due mesi.All’assenza di piogge va ad aggiungersi la situazione disastrosa della rete idrica, dove numerose tubazioni sono ridotte ormai ad un colabrodo.
A riguardo interviene Virginia Raggi, sindaco di Roma: “E’ intollerabile che Roma venga privata dell’acqua. E’ un danno enorme per i cittadini, per le attività economiche e commerciali. Un danno di immagine per l’Italia. Sono preoccupata soprattutto per la fornitura di acqua ad ospedali e per l’approvvigionamento ai Vigili del Fuoco che in un periodo come questo risulta di fondamentale importanza. Il Governo intervenga con gli strumenti che ha a disposizione. E’ necessaria la dichiarazione dello Stato di emergenza. Chiedo venga dichiarato lo stato di emergenza per il Lazio così come avvenuto lo scorso giugno per le province di Parma e Piacenza: un provvedimento che ha consentito di superare la crisi e che è stato richiesto con forza dal territorio. Si deve intervenire ora”.
Tra le ipotesi discusse, quella con maggiori possibilità di realizzazione è quella della turnazione che coinvolgerebbe 1 milione e mezzo di romani articolata in 8 ore di stop alternato in tre fasce orarie per aree. Ad annunciare la possibilità di questa misura, seppur senza dettagli, era stata la stessa Acea a poche ore dall’ordinanza su Bracciano della Regione Lazio: “La drastica riduzione dell’afflusso di acqua alla rete idrica ci costringerà a mettere in atto una rigida turnazione nella fornitura che riguarderà circa 1.500.000 romani“.