Potenzia straordinaria raggiunta dall’uragano Irma nel mar dei Caraibi. Superati i 300 km/h sulle piccole Antille, si teme un grave disastro.
Davvero impressionanti le immagini satellitari che mostrano l’uragano Irma visto dal satellite : anche dallo spazio appare chiara la spirale dell’uragano, ormai giunto alla categoria 5, con evidente occhio del ciclone largo diverse decine di chilometri. Attorno a questo centro di bassa pressione sono in atto venti tempestose ad oltre 300 km/h come danni non si registravano. Difatti Irma è stato classificato come il più potente degli ultimi 12 anni, più di Harvey che pochi giorni fa ha devastato il Texas.
L’uragano (già discusso qui) si è abbattuto nelle ultime ore sulle piccole Antille, le isole più orientali dei Caraibi, provocando primi gravi danni tra Antigua e Barbuda, Anguilla e Guadalupa. Il ciclone tropicale avanza verso Porto Rico ( isola con quasi quattro milioni di persone), la vicina isola di Hispaniola (sul cui territorio ci sono la Repubblica Dominicana ed Haiti), Antigua, St Kitts e Nevis, le Isole Vergini e minaccia anche la Florida.
Secondo il Centro nazionale uragani i venti tempestosi provocheranno un generale aumento del livello del mare e onde alte fino a 7 metri. Alle 08.00 di questa mattina l’occhio del ciclone era sull’isola di Barbuda con ” effetti potenzialmente catastrofici”, ha fatto sapere il Centro nazionale uragani statunitense. Il presidente Donald Trump ha dichiarato lo stato di emergenza in Florida, Porto Rico e le Isole Vergini. Il ciclone tropicale effettuerà il landfall definitivo sulel coste della Florida nel corso week-end, mettendo in gravi difficoltà la città di Miami dove si abbatterà una delle tempeste più forti degli ultimi decenni e probabilmente tra le più forti di sempre.
E nei Caraibi ci si attrezza per far fronte all’emergenza: gli abitanti fanno scorte di cibo, acqua potabile, gas; e nelle zone allagabili, si preparano a barricarsi nelle case con i sacchi di sabbia vicino le porte. Ad Antigua, in molti hanno trovato rifugio in una quarantina di rifugi allestiti. “Ci dobbiamo preparare a un evento che non abbiamo mai visto qui”, ha detto il governatore di Porto Rico, Ricardo Rossello.