Settimana terribile per l’America centrale tra uragani uno dietro l’altro ed il devastante terremoto di stamane. Decine i morti.
Sarà una settimana da dimenticare per il centro America dove la natura sta manifestando tutta la sua potenza con effetti purtroppo distruttivi. Molte isole del mar dei Caraibi, tra le più belle al mondo, sono state devastate dall’uragano Irma e questo ora punta minacciosamente le Bahamas e la Florida (vedi qui maggiori info). Nel golfo del Messico inoltre è presente un altro uragano di cui si è poco parlato : Katia, che sta provocando enormi disagi sul Messico orientale. Prima ancora di Irma e Katia ci ha pensato Harvey a seminare distruzione e vittime nel golfo del Messico, in particolare tra Texas e Louisiana dove numerose città sono state devastate dai venti tempestosi e dalle piogge torrenziali.
Ai disastri provocati dagli uragani in tutto il bacino Atlantico occidentale (Golfo del Messico e Mar dei Caraibi) quest’oggi si è aggiunto un devastante terremoto di magnitudo 8.0 sulla scala richter, con epicentro localizzato nel Pacifico orientale, a pochi chilometri dalla costa messicana sud-occidentale. Il terremoto è risultato violentissimo tanto da essere avvertito in un raggio di oltre 2000 km, sin verso Cuba, gli Stati Uniti meridionali e tutto il centro America. Tantissimi i danni provocati dal terremoto lungo le coste messicane e del Guatemala, dove è stato anche emanato l’allarme tsunami (poi fortunatamente rientrato in parte). Al momento sono 15 i morti causati dal terremoto, 16 invece le vittime di Irma a cui vanno ad aggiungersi anche le vittime di Harvey della scorsa settimana. I danni sono incalcolabili se sommiamo le devastazioni provocate da ciascuno dei fenomeni naturali violenti avvenuti nell’arco delle ultime due settimane nel solo centro America.
E non finisce qui : la natura purtroppo continuerà a scatenare la sua forza sull’America centrale considerando che l’Atlantico risulta al momento una vera e propria fucina di uragani in continuo movimento verso ovest. Irma, infatti, è solo il secondo di una serie di uragani che potranno colpire il mar dei Caraibi e il golfo del Messico. Come potete osservare anche dalle immagini satellitari, dopo Irma è già pronto e maturo un nuovo uragano, denominato Josè e che ha già superato la categoria 3. Questo nuovo uragano è diretto anch’esso verso le isole caraibiche, dove si prospettano altri giorni terribili. Alle spalle di Josè, nel cuore dell’Atlantico tropicale, si nota una nuova depressione in formazione, la quale potrebbe evolvere nei prossimi giorni in nuovo uragano. Insomma si è sviluppata un vero e proprio nastro trasportatore di uragani nel cuore dell’Atlantico che potrebbe interrompersi solo nel cuore dell’Autunno, ovvero quando le acque superficiali oceaniche cominceranno pian piano a perdere qualche grado.
Alla base di questa situazione estrema vi è la temperatura delle acque atlantiche centro-occidentali molto alte, comprese tra i 29 e i 30°C, una diretta conseguenza del potenziamento degli Alisei che innescano un accumulo di acqua calda sui settori occidentali dell’Oceano. Questa potrebbe essere una chiara conseguenza del raffreddamento del Pacifico equatoriale orientale, ovvero laddove è in atto la “Nina” (raffreddamento della superficie del mare).