Abbandona l’America l’uragano Irma dopo aver prodotto devastazione su vasta scala. Un italiano è bloccato a Saint Martin.
È giunto al termine il cammino del terribile uragano Irma durato oltre una settimana, in cui ha letteralmente distrutto numerose isole caraibiche e, per concludere, si è abbattuto sulla Florida arrecando vittime e danni estremi. Ora che l’uragano ha abbandonato l’America appare evidente la scia di distruzione alle sue spalle, dalla Florida sino alle piccole Antille (le prime a essere distrutte dal ciclone tropicale).Sono 67 le vittime di questo tragico evento naturale.
Sull’isola di Saint Martin, nei Caraibi orientali, un ragazzo italiano è riuscito a scampare al devastante uragano, ma ora afferma che la situazione è inverosimile. “Non ci sono più regole, è una guerra”, sono le parole di Alessandro Lupo, 29 anni e originario di San Miniato, in provincia di Pisa, trasferitosi a Saint martin per lavorare in un bar. Il giovane italiano vive ormai con la speranza di poter far ritorno in Italia in quanto la situazione sta rapidamente degenerando e ha paura per la sua incolumità “La notte è veramente pericoloso – racconta a Ilfattoquotidiano.it – Sentiamo spari in lontananza, ci sono bande armate dappertutto e siamo costretti a fare le ronde per proteggere le nostre case. Non vedo l’ora che qualcuno venga a prendermi”.
L’incubo per Alessandro è cominciato il 5 settembre, quando l’uragano Irma ha impattato sulle Antille francesci scatenando tutta la sua furia con venti ad oltre 350 km/h : “Di quella sera ricordo che sono andato a chiudermi nel bagno con il mio cane – racconta – Ho messo la lavatrice davanti alla porta per bloccarla, ma nel pieno dell’uragano non è stato sufficiente. Ricordo i rumori di oggetti che si frantumavano fuori dalla stanza e la paura a causa dell’acqua che entrava, sembrava la fine del mondo. Ho passato una notte a tenere ferma la porta e, contemporaneamente, raccogliere l’acqua che entrava e buttarla nel lavandino. Abito in un condominio e con tutti i vicini di casa ci siamo mobilitati per dare una mano agli abitanti della nostra zona nel tentativo di salvare il salvabile. Fortunatamente ci siamo organizzati in previsione dell’uragano: usiamo dei generatori che ci garantiscono qualche ora di luce al giorno e abbiamo scorte di cibo e acqua a sufficienza per sopravvivere qualche altro giorno”.
Il problema principale è rappresentato dagli sciacalli che di notte approfittano del disastro : “Ci siamo organizzati con delle ronde armate per proteggere le nostre case – racconta Alessandro – La notte è veramente pericoloso, sentiamo continuamente spari in lontananza. Adesso temo per la mia incolumità, ci sono bande dappertutto”.
Impossibile anche abbandonare l’isola al momento : “Ho cercato di lasciare il Paese andando in autostop in aeroporto per due volte, ma sono sempre stato respinto – dice – Ho provato ad acquistare un biglietto, ma per il momento è tutto sospeso. Dalla Farnesina ci hanno detto di aspettare e che intanto mi hanno registrato nei loro database tra le persone in attesa d’evacuazione – conclude – Hanno voluto sapere il mio indirizzo e mi hanno detto di rimanere il più possibile chiuso in casa perché manderanno presto qualcuno a prendermi, autorità francesi o olandesi. Credo che questa sia la mia ultima opzione per andarmene da qui”.
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