Un’importante ricerca in campo astronomico ha portato alla luce il punto più lontano della Via Lattea finora osservato.
La regione analizzata è a una distanza di oltre 66.000 anni luce ed è collocata in un’area nella quale si formano nuove stelle, che si trova sul lato opposto della Via Lattea rispetto alla Terra e al Sole, chiamata G007.47+00.05. Il risultato dello studio e’ pubblicato sulla rivista Science dai ricercatori dell’Istituto Max Planck di radioastronomia di Bonn, guidati da Alberto Sanna.
Il punto in questione è molto oltre il centro della Galassia, distante 27.000 anni luce da noi, ha spiegato Sanna: “Il precedente record era di 36.000 anni luce. Questa misura equivale a osservare una pallina da baseball sulla superficie della Luna”. In questo modo i ricercatori hanno dimostrato che e’ possibile “mappare l’intera estensione della Via Lattea e – osserva Sanna – avere un’idea di come e’ fatta. Standoci noi dall’interno infatti, non possiamo vederla come facciamo con altre galassie dall’esterno”.
Per giungere a tale risultato i ricercatori hanno utilizzato una tecnica geometrica che offre i risultati piu’ accurati in termini di misurazioni, quella della parallasse, e analizzato i dati raccolti con la rete di radiotelescopi Very Long Baseline Array (Vlba) della National Science Foundation.
Nelle regioni come quella misurata ci sono molecole di acqua e metanolo che funzionano da amplificatori naturali dei radiosegnali. Questo effetto, noto come maser, rende i segnali radio brillanti e facilmente osservabili con i radiotelescopi. E, considerato che, nella Via Lattea ci sono molteplici regioni in cui la formazione stellare e’ ancora attiva, sara’ facile in futuro captare il loro segnale per rendere piu’ precisi i “confini” della mappa galattica.