Continuano a imperversare le fiamme sulle Alpi piemontesi, in particolare nella bassa Val di Susa, favorite dal clima siccitoso che ormai perdura da molto tempo e dai venti sostenuti. Nelle ultime ore, i fumi degli incendi, molto densi di carbonio e particolato, si stanno riversando fin sulla pianura. L’odore di bruciato ha invaso anche Torino, dove i livelli di Pm10 sono schizzati alle stelle. Secondo le rilevazioni dell’Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente, le polveri sottili hanno raggiunto i 199 mcg/mc già nella giornata di ieri, quattro volte i limiti previsti.
Nella notte alcune squadre di vigili del fuoco, impegnate sopra Mompantero, sono rimaste isolate e circondate dalle fiamme per oltre un’ora prima di essere liberate. Le raffiche di fohen alimentano le fiamme, che da Bussoleno sono arrivate fino al Rocciamelone. Per arginare il rogo sta intervenendo un canadair. Due focolai si sono riaccesi all’ interno del parco regionale Campo dei Fiori, a nord di Varese, a distanza di qualche giorno dall’inizio di un incendio che ha devastato 2,5 ettari dell’area protetta. Approfondisci anche leggendo questo articolo.
“E’ una tragedia per il nostro paese, una tragedia nata dalla mano dell’uomo, perché l’incendio che minaccia il comune e brucia i nostro boschi è stato appiccato da mano umana”. E’ la denuncia di Giustino Bello, sindaco di Cantalupa, 2.500 abitanti nel Pinerolese. “Sono troppo vecchio per avere dubbi”, aggiunge il primo cittadino, che amministra il paese dal 1970.
La situazione, sottolinea il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino, “resta difficile”, e la Regione si prepara a chiedere lo stato di calamità.