Vasta perturbazione inaugura febbraio. Maltempo in rapido aumento e venti in rinforzo, iniziano le forti nevicate sui rilievi!
Maltempo/ Come ampiamente previsto febbraio è partito con un piglio decisamente diverso rispetto a gennaio. Un lungo periodo invernale è appena cominciato per l’Italia e proseguirà per gran parte della prima decade di febbraio, favorendo il ritorno delle piogge a più riprese, freddo e nevicate.
Dopo tanta siccità, la perturbazione artica in ingresso dal centro Europa è pronta ad apportare piogge su molte delle nostre regioni, specie quelle tirreniche meglio esposte alle correnti sud-occidentali. Proprio queste correnti si stanno facendo sentire su gran parte d’Italia : i venti di libeccio e scirocco sono in netto rinforzo lungo la nostra penisola, segno del costante avvicinamento della vasta saccatura artica che farà il suo ingresso dai settori nord-occidentali, ovvero dalla Francia. Proprio i venti meridionali porranno fine all’incredibile bassa marea che sta interessando Venezia.
Già i primi fenomeni legati al pre-frontale della perturbazione li stiamo osservando al centro-nord, specie su Liguria, Toscana, Appennino emiliano e Triveneto, dove troviamo piogge e anche nevicate in montagna. La neve sta cadendo oltre i 1300 metri sull’Appennino settentrionale (tra Liguria, Toscana ed Emilia) e oltre i 1000 metri sulle Alpi. Accumuli già abbastanza interessanti oltre tali quote (tra i 10 e i 30 cm di neve fresca già caduti oggi). Una forte nevicata si è verificata nel pomeriggio sul Monte Cimone (tra Toscana ed Emilia) dove sono caduti in pochi minuti oltre 10 cm di neve. Forti nevicate anche sulle Dolomiti e le Alpi Giulie. Più asciutto sul nord-ovest.
Splendido il video che arriva da Sottoguda, sulle Dolomiti :
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La parte più corposa e instabile della perturbazione artica raggiungerà l’Italia tra domani e domenica : piogge via via sempre più forti e diffuse coinvolgeranno le regioni tirreniche e il nord-est già a partire da stasera. Le nevicate saranno forti e continue su tutte le Alpi nord-orientali e sull’Appennino settentrionale oltre i 1000 metri di quota per almeno altre 24 ore. Domani mattina avremo anche un calo delle temperature che favorirà la discesa della quota neve almeno a 700 metri sul nord-est e sugli 800/900 metri sull’Appennino settentrionale (ancora oltre i 2000 metri sull’Appennino centrale).
Il maltempo interesserà anche il sud Italia (specie il versante tirrenico) a partire da stasera e le prime ore di domani, il tutto con venti sostenuti dai quadranti meridionali che scaturiranno un aumento delle temperature (segnatamente domani). I fenomeni saranno molto più blandi e isolati sul versante ionico e sul basso Adriatico sino a domenica.
NEVE A QUOTE BASSE SABATO?
Il flusso di aria artica scaverà una depressione tra venerdi sera (domani) e sabato mattina sull’Italia centrale (tra Umbria, Marche e Abruzzo) la quale dispenserà nuove precipitazioni su buona parte della nostra penisola. La depressione farà affluire l’aria più fredda di origine artica su tutto il nord Italia e parte del centro, grossomodo tra Marche e Toscana dove quindi è atteso un sensibile calo delle temperature proprio in concomitanza col maltempo.
La quota neve pertanto potrebbe ulteriormente calare su Toscana, Marche, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia tra domani sera e sabato mattina/ pomeriggio : i fiocchi bianchi potranno giungere sin verso i 300 metri di quota sulla Toscana (specie zone settentrionali, aretino e senese… possibile anche una bella nevicata su Arezzo!), mentre su Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia la dama bianca potrà fare la sua comparsa a tratti sino in pianura (favorite comunque le pianure interne, lontane del mare). Quota neve oltre i 400/500 metri sulle Marche. Nevicate pressocchè assenti al nord-ovest, mentre avremo un calo tra Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise e tutto il sud almeno sin verso i 900/1000 metri.
La previsione resta ancora incerta soprattutto per il Nord-est, in quanto molto dipenderà dall’esatta collocazione del minimo di bassa pressione (bastano pochi chilometri più a sud per impedire l’arrivo di precipitazioni, e di conseguenza delle nevicate, su Veneto e Friuli Venezia Giulia). Discorso diverso per l’Emilia Romagna e la Toscana, dove le probabilità di osservare nevicate a quote basse è decisamente più alta!