Eccezionale ondata di gelo e neve in arrivo sull’Europa. Colpita anche l’Italia? Le previsioni meteo…
Previsioni meteo/ Ormai possiamo confermarlo : il gelido “Buran” giungerà in Europa nel corso della prossima settimana dando inizio ad una lunga e pericolosa fase di gelo siberiano come da anni non si vedeva, esattamente dal febbraio del 2012, che sicuramente in molti ricorderete.
Con “Buran” intendiamo il gelo continentale (pellicolare) che in pochi giorni si muoverà dal cuore della Siberia sin verso l’Europa, invadendo Scandinavia e Russia europea a cominciare dalla metà della settimana (da mercoledi 21). Ovviamente è errato definirlo “Buran”, in quanto questo termine si riferisce ad un tipico vento gelido delle steppe siberiane che per ovvie ragioni non può giungere sull’Italia (dato che si tratta di un vento localizzato, che esiste solo in quei luoghi, come ad esempio il nostro garbino). Però per motivi di semplicità e maggior chiarezza con voi lettori (anche per le esperienze passate) chiameremo col nome di “Buran” l’intera saccatura gelida che dalla Siberia progredirà sin verso l’Europa (un passaggio ormai confermato).
Questa ondata di gelo siberiano è figlia del vero e proprio sconquasso avvenuto in stratosfera, dove la temperatura si è innalzata di decine e decine di gradi in pochi giorni. Stiamo parlando del potentissimo “stratwaming” di cui abbiamo parlato in maniera molto approfondita in questo articolo.
Questo fenomeno sta cominciando ad avere importanti ripercussioni anche nei piani più bassi dell’atmosfera, ovvero la troposfera, dove il vortice polare subirà chiaramente gli effetti del calore in arrivo dall’alto e tenderà ad indebolirsi rapidamente e a disperdere le proprie masse d’aria molto fredde verso le basse latitudini.
Il repentino indebolimento del lobo canadese del vortice polare, il quale tenderà a contrarsi su se stesso e non più a distendersi come fatto sino ad ora durante l’inverno (apportando spesso clima secco e stabile), permetterà delle forti e incisive ondulazioni della corrente a getto (jet stream), una delle quali verrà innescata tra mercoledi 21 e giovedi 22. Questa ondulazione innescherà la risalita di aria più calda in Atlantico, proveniente dalle basse latitudini, che raggiungerà molto rapidamente Islanda e Scandinavia favorendo due situazioni : 1) il movimento dell’aria gelida siberiana sin verso la Scandinavia orientale e la Russia europea; 2) il rafforzamento dell’alta pressione tra Francia, Inghilterra e Scandinavia occidentale.
Confermato l’arrivo del Buran sull’Europa nord-orientale, cosa succederà successivamente? Per spingere questa vasta lingua gelida siberiana verso i settori centro-meridionali europei occorrerà un’ulteriore spinta calda in Atlantico verso le latitudini sub-polari : questo secondo impulso di aria calda con elevatissima probabilità ci sarà e si spingerà addirittura sin verso i settori a nord della Scandinavia sino a lambire la Siberia settentrionale, favorendo la formazione di una vasta area di alta pressione sui settori sub-polari. Questa vasta alta pressione metterà in moto il Buran verso il cuore dell’Europa tra il prossimo week-end e l’inizio della settimana successiva (insomma grossomodo tra sabato 24 e lunedi 26). L’aria gelida si muoverà in retrogressione, ovvero con movimento anti-zonale che va da est verso ovest (andando contro il normale andamento delle masse d’aria nel nostro emisfero, che va da ovest verso est).
MA DOVE SFOCERà IL GELO CONTINENTALE?
Al momento le strade maggiormente percorribili, stando agli ultimissimi aggiornamenti dei modelli matematici, sono due : l’Europa centro-occidentale (che comprende Paesi come Germania, Danimarca, Francia, Inghilterra, Spagna e parte del nord Italia) e l’Europa centro-meridionale (che comprende sia i Paesi del centro Europa e sia i Balcani e l’Italia, specie quella del centro-sud e del versante adriatico).
L’incertezza tra le due ipotesi è davvero elevata data sia la distanza temporale ancora enorme e sia le eccezionali masse d’aria in gioco, tra le più gelide degli ultimi decenni. La prima ipotesi viene portata avanti dal modello matematico GFS, mentre la seconda dal canadese GEM e dal modello inglese EMCWF.
Sostanzialmente la differenza tra le due ipotesi è tutta nella visione della prima risalita di aria calda verso le zone sub-polari, quella che avverrà tra tra martedi 21 e mercoledi 22. Nel caso in cui questa pulsazione calda venisse leggermente smorzata, grazie ad una spinta più forte del lobo canadese del vortice polare, il Buran verrà obbligatoriamente “deviato” più a est favorendo un’irruzione gelida verso Balcani, centro Europa e anche Italia a partire da Domenica 25/Lunedi 26 febbraio (ipotesi 1, EMCWF e GEM).
Invece nel caso in cui la prima pulsazione fosse molto accentuata (ipotesi 2, GFS), capace di giungere con estrema facilità sin verso la Russia, avremmo un’irruzione gelida anticipata (da Sabato 24/Domenica 25) e anche molto più occidentale, che andrebbe a sfociare sull’Europa centro-occidentale lambendo l’Italia (grossomodo le regioni del nord dove avremmo gran freddo e locali nevicate). Nulla vieta che successivamente il Buran venga a contatto con le perturbazioni atlantiche, favorendo nevicate copiose su gran parte dell’Europa centro-occidentale.
Impossibile dire quale delle due ipotesi prevarrà (al momento hanno entrambi pari possibilità di realizzazione) ma una cosa è certa : il Buran pronto ad invadere l’Europa.
Insomma stiamo parlando di un evento di portata storica che laddove colpirà sarà molto incisivo e duraturo, apportando ingenti accumuli nevosi e soprattutto temperature decisamente gelide, anche di molti gradi sotto lo zero. Eloquenti infatti le temperature che l’intera massa gelida pone a 850 hpa (circa 1400 metri di quota) isoterme fino a -22/-24°C che praticamente sono quasi le stesse anche al suolo, dato che stiamo parlando di aria gelida pellicolare, ovvero letteralmente “incollata” al suolo essendo freddissima e pesante, formatasi nelle vaste pianure russe. Questo fiume gelido è molto simile a quello che nel 2012 travolse l’Europa e gran parte d’Italia, apportando nevicate storiche e tantissimi disagi.
La situazione è ancora in fase di evoluzione e suscettibile di cambiamenti che potrebbero anche accentuare la portata del Buran, per cui seguiteci nei prossimi palpitanti aggiornamenti!