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Cambio orario: il mese di Marzo ci riporta l’ora legale

1 Marzo 2018, ore 9:33

Cambio orario 2018: da ora solare a ora legale questo mese

Manca mene di un mese al ritorno dell’ora legale nel nostro paese. In data 25 Marzo infatti, pochi giorni dopo l’inizio della Primavera astronomica, dovremo spostare i nostri orologi un’ora avanti per tornare all’orario legale, che prenderà il posto dell’orario solare attualmente in vigore.

Alle 2.00 di notte l’orario sarà spostato alle 3.00, per tanto avremo un’ora in meno per riposare la notte di Domenica 25. Per la gioia di molti però il cambio orario porterà una maggiore durata della luce al pomeriggio, col sole che tramonterà di fatti un’ora più tardi. Un segnale che ci “avvicinerà” di più anche alla Primavera. 

 

L’ora legale ha generato anche malcontenti e diatribe negli ultimi periodi: è recente la notizia di una iniziativa portata avanti da alcuni deputati (in particolare di alcuni paesi del Nord-Europa) in Parlamento Europeo per abolire il cambio semestrale dell’ora. Il Parlamento, tuttavia, ha per ora bocciato la richiesta, anche se rimangono degli spiragli aperti, in quanto Strasburgo ha chiesto alla Commissione una “valutazione approfondita” sugli effetti che può avere il cambio dell’ora sulla salute delle persone, che potrebbe giustificare un’abolizione dell’ora legale. 

 Al momento, l’alternanza tra ora legale e solare è di competenza dell’Unione europea, come stabilito da una direttiva del 2000. La proposta di abolizione intendeva quindi rimettere la decisione ai singoli Stati membri, che avrebbero potuto mantenere l’ora legale, modificarne l’applicazione oppure cancellarla del tutto. L’europarlamento, anziché decidere da subito per un Sì o un No, ha modificato la risoluzione in modo da chiedere alla commissione Ue “una valutazione approfondita”, ed eventualmente rimandare la delibera al futuro. Tuttavia, il rapporto stilato dal Servizio studi dell’assemblea – lo stesso su cui si basano gli abolizionisti – mette in guardia: “Introdurre orari nazionali non coordinati avrebbe ripercussioni negative sul mercato interno”.