Un’enorme frana si è verificata nella giornata di Martedì 29 Maggio nella località di Gallivaggio, in Valchiavenna, provincia di Sondrio. Grossi massi e terra, per un totale di 5mila metri cubi di montagna, sono franati a valle, travolgendo un traliccio dell’alta tensione, senza però provocare danni al santuario e al campanile di Gallivaggio, solo sfiorati dalla frana.
La frana si era originata nel mese di Aprile, per tanto il crollo era stato ampiamente previsto e l’intero paese era stato evacuato. Il vallo paramassi realizzato a monte del santuario ha svolto pienamente la sua funzione di contenimento raccogliendo gran parte del materiale staccatosi dalla montagna.
“Quanto accaduto – commentano in una nota congiunta le autorità locali – conferma che le scelte, a volte non comprese o molto criticate, assunte dagli amministratori erano fondate su solide basi tecniche e scientifiche, che sulla sicurezza non si scherza e non si può dare nulla al caso”.
Resta però aperto il problema della viabilitàdell’isolamento in cui i 1500 residenti dei comuni di Campodolcino e di Madesimosi trovano da svariate settimane: la statale 36, unica via di comunicazione tra la Valle Spluga e la Valchiavenna, resterà ancora chiusa al traffico a causa del rischio rappresentato dalle rocce non ancora cadute al suolo. L’interdizione totale alle automobili permane, ormai, da giovedì ma la situazione viabilistica risulta essere precaria fin dai primi movimenti del fronte franoso:
Impressionante il filmato diffuso sui social, che ritrae il momento in cui si stacca la frana, generando un gran boato.
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