Clima sempre più estremo in Italia: i numeri di Legambiente

by Francesco Ladisa
21 Giugno 2018 - 10:53

Il clima del Mediterraneo, negli ultimi anni, è diventato progressivamente più estremo. Anche l’Italia sempre più i conti con avversità climatiche come grandi ondate di calore, siccità, ma anche fenomeni violenti e nubifragi. 

Secondo l’ultimo report realizzato da Legambiente, in collaborazione con Unipol Gruppo, il maltempo in Italia ha provocato 157 vittime e circa 45mila sfollati in 198 comuni dal 2010 ad oggi. Numeri allarmanti presentati il 20 giugno alla Presidenza del Consiglio a Roma, con l’obiettivo e la promessa di sviluppare un efficace piano di prevenzione.

Stando allo studio, il nostro Paese in questi 8 anni è stato colpito da 340 fenomeni meteorologici estremi. Nello specifico le piogge intense, dal 2010, hanno provocato danni a infrastrutture in 109 casi. A causa degli eventi estremi, inoltre, in Italia si sono registrati 64 giorni di blackout elettrici e altrettanti di stop a metropolitane e treni urbani nelle principali città. Roma è quella che ha subito di più questi disagi con 23 giorni, seguita da Milano con 15 giorni, Genova con 11, Napoli con 9, Torino con 5 e Brescia con un giorno. Un altro fattore particolarmente pericoloso per la salute degli italiani, secondo il report, è l’aumento esponenziale delle temperature. Il 2017 è stato l’anno più caldo di sempre dopo il 2016 ed è stato segnato da siccità e ondate di calore. Quest’ultime, per Legambiente, tra il 2005 e il 2016, hanno causato 23.880 morti in 23 città italiane.

I dati raccolti nel rapporto sono stati riportati nella mappa del rischio climatico “Città Clima“, con l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sui rischi che corre la comunità a causa di questi stravolgimenti. “Il clima è già cambiato e la messa in sicurezza delle aree urbane deve essere la priorità degli interventi climatici. Servono nuove politiche per le città e un regolamento nazionale per l’adattamento climatico, se vogliamo ridurre i pericoli per le persone e evitare crisi idriche”, il commento di Legambiente.