Alto rischio fenomeni violenti in serata al nord. Possibile grosso MCS sul Triveneto. Attenzione a nubifragi e grandine.
Allerta meteo / Il tempo è in repentino peggioramento sulle regioni del nord Italia a causa di una vasta saccatura colma di aria fresca e secca in discesa dal nord Europa. Una vera e propria perturbazione dai connotati tardo estivi, simil-autunnali, che apporterà piogge, temporali ed un deciso crollo delle temperature su buona parte d’Italia.
Il passaggio di questa perturbazione purtroppo non sarà inosservato a causa della notevole energia potenziale presente nei bassi strati dell’atmosfera in corrispondenza della pianura Padana, in particolare del Nord-Est, dove oltre le elevate temperature sono presenti anche alti tassi di umidità (tutta energia da cui i temporali possono attingere). Dunque è altamente probabile la formazione di intensi temporali nel corso della giornata odierna, precisamente tra il tardo pomeriggio, la sera e le ore notturne, in grado di causare nubifragi, grandinate e forti colpi di vento.
ANALISI – SITUAZIONE ESPLOSIVA
La massa d’aria in arrivo è decisamente più fresca rispetto a quella presente tutt’ora sull’Italia, nella fattispecie sulle regioni settentrionali. Tra le 20.00 e le 03.00 la temperatura calerà a tutte le medio-alte quote di almeno 6-7°C inasprendo sensibilmente il gradiente termico verticale tra le quote più elevate e il suolo (dove il caldo, in un primo momento, resterà incollato). A 500 hpa (circa 5000 metri) ci aspettiamo un calo delle temperature di circa 8°C ( da -9 attuali a -16/-17°C), stessa cosa a 850hpa (circa 1500 metri) dove passeremo da circa +16°C ad almeno +8/+9°C, in poche ore. L’aria fredda, che si muoverà da ovest verso est, si abbasserà in maniera repentina di quota man mano che scorrerà sulla pianura Padana, sin quando sarà costretta a sollevare in maniera piuttosto violenta tutta l’aria calda e umida presente su Emilia Romagna, Veneto, Lombardia orientale, Trentino e Friuli Venezia Giulia. Per dare un’idea dell’energia presente al suolo, abbiamo un CAPE (energia potenziale) compreso tra i 1500 e i 2000 J/Kg su Lombardia, Emilia, Veneto e Friuli, con picchi di 3000 J/Kg sulle coste e il delta del Po, mentre il Lifted Index è posto a circa -5/-6°C su gran parte del nord-est. Sia il CAPE che il Lifted Index, con quei determinati valori, indicano l’alto rischio di temporali violenti.
Non meno importanti anche altri fattori come la vorticità (molto alta), il wind shear (in serata atteso oltre i 30 m/s) e l’intensità dei venti alle alte quote : avremo venti fino a 35/40 m/s (metri al secondo) tra i 5000 e i 7000 metri di quota, intensità tale da sollecitare fortemente lo sviluppo di temporali estesi e violenti e decisamente alti (anche oltre i 10 km di altezza). Temporali molto alti, infatti, possono scatenare eccezionali grandinate e nubifragi dannosi.
Eloquente anche la presenza di una convergenza di masse d’arie differenti al suolo sul Nord-Est (il vento fresco proveniente da ovest e il vento più umido e caldo proveniente dall’Adriatico) e la relativa divergenza presente sulla stessa zona però ad altissima quota. La divergenza delle masse d’aria è infatti determinante : alle altissime quote l’aria tenderà ad espandersi, allontanandosi dal punto di riferimento a cui corrisponde la convergenza al suolo. Questo “vuoto d’aria” sarà per forza di cose colmato con un fortissimo risucchio di aria calda e umida dai bassi strati che ovviamente si condenserà e darà quindi vita a temporali estesi e molto forti.
CONCLUSIONI – LE ZONE A RISCHIO FENOMENI VIOLENTI
A seguito dell’analisi effettuata appare piuttosto evidente il rischio di fenomeni atmosferici davvero significativi e in grado di creare disagi e danni, Tra le 17.00 e le 20.00 avremo temporali sparsi (possibili anche delle supercelle) localmente molto forti tra Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Non escludiamo anche delle locali grandinate con chicchi di grosse dimensioni e colpi di vento circoscritti (solo su piccole aree).
Tra le 20.00 e le 03.00 è alto il rischio che si formi un vasto temporale MCS (Mesoscale Convective System), ovvero un temporale a mesoscala : si tratta di un enorme sistema temporalesco largo anche oltre 200 km caratterizzato dalla presenza di piogge diffuse e molto forti ( a carattere di nubifragio, con accumuli superiori ai 60-80 mm in breve tempo), grandinate (con chicchi di grosse dimensioni), eccezionale attività elettrica (anche oltre 2000 fulmini all’ora), e venti fortissimi di downburst (raffiche di vento superiori ai 100 km/h su vaste aree). Quindi è elevato il rischio di allagamenti o alluvioni lampo, oltre che danni relativi ai venti forti e alla grandine.
Le regioni che con molta probabilità saranno colpite da questi forti temporali saranno Emilia, Veneto, Lombardia, Trentino e Friuli Venezia Giulia. In particolare massima attenzione tra le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Rovigo, Venezia, Padova, Verona, Vicenza, Treviso, Pordenone, Trento, Gorizia, Udine, Trieste, Cremona e Mantova.
I fenomeni più incisivi e dannosi potrebbero concentrarsi in prossimità delle coste dell’alto Adriatico e il delta del Po, dove sono presenti i più alti livelli di energia e soprattutto i forti venti di Bora richiamati dalla perturbazione (quindi le province di Ferrara, Rovigo, Padova, Venezia, Treviso, Pordenone e Trieste).