Si contano i danni, estremamente ingenti, del tornado che due giorni fa ha colpito il basso Salento.
Come vi abbiamo raccontato in questo articolo, la violenta tromba d’aria ha percorso diversi chilometri – oltre una quindicina – devastando tutto (o quasi) ciò che incontrava lungo il suo tragitto. Muretti, pali, segnaletica stradale, tetti di strutture e abitazioni, alberi.
L’area più colpita e devastata, in base alle immagini e testimonianze dei danni, è quella fra Tricase, Marina Serra, Tiggiano. In queste immagini che vi mostriamo siamo proprio a Tiggiano, in una zona di campagna che è stata letteralmente stravolta. Decine, forse centinaia, gli alberi (principalmente ulivi) divelti o danneggiati dalle raffiche di vento che hanno raggiunto picchi prossimi ai 200 km/h.
Il tornado dovrebbe poter essere classificato come EF2 sulla scala Fujita. Per definizione, un tornado di tale entità è caratterizzato da raffiche di vento comprese fra 180 e 253 km/h, e produce danni considerevoli: scoperchiamento di tetti, distruzione di case prefabbricate, ribaltamento di camion, sradicamento di grossi alberi, sollevamento di auto da terra.
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Intanto, i sindaci dei Comuni salentini colpiti dall’eccezionale ondata di maltempo hanno deciso di chiedere il riconoscimento dello stato di calamità. La decisione è stata presa durante il vertice convocato ieri a Tricase dal presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva. I Comuni interessati sono, oltre a Tricase, Andrano, Corsano, Tiggiano, Patù, Gagliano del Capo e Diso. I sindaci, nel corso della riunione, hanno concordato modalità e tempistiche con cui si procederà a quantificare i danni.