L’inverno quest’anno pare essere davvero intenzionato a fare l’inverno a differenza delle precedenti annate dove, in particolare al nord, freddo e neve sembravano essere diventati davvero un chimera. Dicembre, almeno sino ad oggi, si è comportato abbastanza discretamente in ottica invernale : numerose perturbazioni si sono susseguite sull’Italia, delle quali 2 decisamente fredde e in grado di portare la neve fino a bassa quota. Anche termicamente la stagione fredda sembra essere iniziata col piglio giusto, specie se consideriamo i valori minimi registrati sino ad ora, localmente anche sotto le medie del periodo.
La nuova perturbazione che proprio in queste ore sta portando nevicate sino in pianura sul nord-ovest sarà seguita dal ritorno dell’alta pressione delle Azzorre che riuscirà a spezzare il continuo flusso di perturbazioni che si protrae da inizio mese : essa riporterà il bel tempo su tutta Italia e soprattutto forti escursioni termiche tra giorno e notte, specie al nord Italia dove a farla da padrone saranno le nebbie. L’inverno astronomico, che avrà inizio il 21 dicembre, sarà dunque inaugurato dall’alta pressione delle Azzorre in forma smagliante sull’Italia e tale stato di forma potrebbe avere ripercussioni anche a lungo termine. Ora vi spiegheremo perchè!
STABILE FINO A NATALE, POI CAMBIA TUTTO?
L’alta pressione porterà tempo stabile sull’Italia quantomeno sino al giorno di Natale : ne risentiranno soprattutto le temperature nei valori massimi, le quali potranno raggiungere senza problemi i 17-19°C su gran parte del centro-sud. I cieli si manterranno spesso sereni ad eccezione delle nebbie in pianura Padana, nelle vallate e a tratti anche sulle coste del centro-sud (di notte e al primo mattino).
Tra Natale e Santo Stefano ed ovviamente nei giorni successivi la situazione potrebbe cambiare sensibilmente : l’anticiclone azzorriano, quest’anno in grande forma, potrebbe abbandonare l’Italia per dirigersi verso l’Europa nord-occidentale grazie alla spinta esercitata dalla corrente a getto in uscita dal nord America, piuttosto ondulata. Con l’espansione dell’anticiclone su Paesi come Francia, Spagna, Portogallo e Inghilterra, l’Italia resterebbe scoperta e sarebbe in balia delle correnti più fredde di origine artica o anche continentale (ovvero dell’est Europa).
Stando agli ultimissimi aggiornamenti dei modelli matematici sembra prendere piede l’ipotesi di un’irruzione di aria fredda dai Balcani tra il 26 e il 27 dicembre, in grado di portare nevicate sino in collina al centro-sud Italia. Questa ipotesi tuttavia richiede ancora conferme data la distanza temporale ancora importante.
VORTICE POLARE A PEZZI COL NUOVO ANNO
Tra fine dicembre e l’inizio di gennaio 2019, l’inverno potrebbe iniziare realmente a ruggire su numerosi Paesi dell’Europa e anche nel Mediterraneo a causa di un forte indebolimento del vortice polare troposferico, ovvero la grande bassa pressione fredda che ruota attorno al polo nord e che “orchestra” l’inverno dell’emisfero boreale.
Questo indebolimento del vortice polare sarà causato con alta probabilità da un forte riscaldamento ai piani alti dell’atmosfera, ovvero nella stratosfera (tra i 20 e i 30 km di altezza) : si tratta del tanto nominato “StratWarming”, letteralmente “riscaldamento della stratosfera”. Anche nel precedente inverno assistemmo ad un evento simile ma con intensità inferiore che ebbe comunque effetti nel nostro emisfero come irruzioni gelide piuttosto notevoli su nord America e sull’Europa.
Questa volta il riscaldamento stratosferico sarà molto intenso, tanto che la temperatura a circa 25 km di altezza passerà nei prossimi giorni da -60 a +8°C. Il riscaldamento dell’aria poi si propagherà anche alle quote più basse sin verso la troposfera, andando a destabilizzare fortemente il vortice polare troposferico all’interno del quale potranno svilupparsi alte pressioni dinamiche in grado di traghettare verso nord America, Europa e Asia vasti flussi gelidi. In tutto questo anche l’Italia potrebbe essere interessata da ondate di freddo piuttosto rilevanti nel mese di gennaio, tenendo anche presente lo stato di forma dell’anticiclone delle Azzorre che potrebbe assumere un ruolo attivo all’interno dello scacchiere barico europeo. Ovviamente per il momento sono solo ipotesi a lungo termine, ne riparleremo meglio nei prossimi aggiornamenti!