Un virus, o meglio dire spyware, si è diffuso nelle ultime settimane sfruttando l’applicazione di messaggistica istantanea WhatsApp, fra le più usate al mondo. Si tratta di software dannoso in grado di infiltrarsi in un sistema operativo e raccogliere informazioni private. Come? Semplicemente attraverso una chiamata vocale di WhatsApp, che è in grado di trasmettere il codice dannoso allo smartphone, anche senza che vi sia una risposta alla telefonata da parte dell’utente.
La notizia di questa grave falla è stata resa pubblica dall’azienda stessa, proprietaria anche di Facebook, che ha subito chiesto a tutti di aggiornare l’applicazione di WhatsApp all’ultima versione disponibile per eliminare i rischi di “contagio”. Al momento non ci sono ancora numeri certi per capire la portata del danno: si parla di una dozzina di smartphone colpiti dai primi di Maggio, ma non è detto che i numeri siano maggiori. Spesso lo spyware è in grado anche di eliminare il registro chiamate sull’app di messaggistica, di modo che l’utente non possa accorgersi in nessun modo di essere stato infettato.
Lo spyware installato nei telefoni “assomiglia” a Pegasus, tecnologia sviluppata dalla società israeliana di sicurezza informatica NSO Group, portandola in testa alla lista dei sospettati secondo l’azienda.