Nei giorni scorsi un capodoglio è stato trovato morto sulla spiaggia di Lascari, a Cefalù (provincia di Palermo). Le analisi effettuate in seguito sull’animale hanno rilevato la presenza di una grande quantità di plastica all’interno del suo corpo.
Lo ha affermato Greenpeace, che ha anche diffuso alcune immagini: “Le indagini – dice Greenpeace – sono appena iniziate e non sappiamo ancora se sia morto a causa della plastica ingerita ma non possiamo certo far finta che non stia succedendo nulla”. Giorgia Monti, responsabile campagna Mare di Greenpeace Italia dice: “Sono ben cinque i capodogli spiaggiati negli ultimi cinque mesi sulle coste italiane. Nello stomaco della femmina gravida ritrovata a marzo in Sardegna sono stati trovati addirittura 22 kg di plastica. Il mare ci sta inviando un grido di allarme, un SOS disperato. Bisogna intervenire subito per salvare le meravigliose creature che lo abitano”.
Nelle prossime settimane Greenpeace e The Blue Dream Project effettueranno un attento monitoraggio dei livelli di inquinamento da plastica dei nostri mari, in particolar modo nel Mar Tirreno Centrale. Questa spedizione si concluderà l’8 Giugno, in cui si celebra la Giornata mondiale degli oceani.
La plastica, denuncia il Wwf, è uno dei peggiori nemici delle specie marine, insieme a pesca intensiva, inquinamento acustico e cambiamenti climatici. Il 95% dei rifiuti che soffocano i nostri mari è costituito proprio da plastica. Si stima che oltre il 90% dei danni provocati dai nostri rifiuti alla fauna selvatica marina è dovuto alla plastica, che non solo può essere ingerita dalle specie ma che può anche intrappolarle.
ATTENZIONE – IMMAGINI FORTI