Una scossa di terremoto magnitudo 3.9 sulla scala Richter ha interessato stamattina la Puglia. Il sisma si è verificato nella zona del nord-barese, con epicentro a 4 km dalla città di Barletta, ma è stato avvertito distintamente in un raggio di almeno 50 km, anche nella città di Bari, generando momenti di paura fra la popolazione.
Abbiamo intervistato, a proposito di questo evento sismico, il geologo e Presidente dell’INGV Carlo Doglioni, che ha risposto ad alcune nostre domande.
Questa scossa avvenuta stamane in Puglia è da considerarsi insolita?
«No, non c’è nulla di insolito. Parliamo di un’area che ha comunque una sismicità naturale, per cui eventi di questo tipo sono attesi. L’area più sismica della Puglia è il Gargano, ma anche l’area di Barletta e la zona dell’Ofanto possono presentare terremoti di questo tipo. Sono terremoti che hanno spesso la caratteristica particolare di essere dei movimenti in cui la crosta terrestre si muove orizzontalmente.
La Puglia è una delle zone d’Italia che ha una sua pericolosità relativamente minore di altre aree, ma non si può affermare che sia esclusa da terremoti anche significativi. Non è neanche corretto parlare di basso rischio sismico: noi parliamo di pericolosità, mentre il rischio è il prodotto della pericolosità naturale per l’esposizione e la vulnerabilità degli edifici.
Tenga presente che in Puglia, nella storia, ci sono stati terremoti intensi, basti pensare a quello di Nardò nel 1743 (Magnitudo 6.7), che causò molti crolli e vittime in una vasta area. La Puglia non è esente da terremoti, semplicemente ce ne sono con minor frequenza rispetto ad altre regioni.»
Si sono verificate altre due scosse sulla costa adriatica nelle ultime ore, una questa mattina nelle Marche, un’altra di lieve entità ieri nella zona di Ostuni, sempre in Puglia. Possono essere questi eventi sismici correlati fra loro?
«No. L’Italia ha terremoti ogni giorno. Di terremoti di magnitudo come quella di oggi (quasi 4°), ne avvengono in media 15-20 all’anno. L’Italia è un paese dove avvengono tra le 15 e le 20 mila scosse ogni anno. Chiaramente quando le scosse avvengono vicino ai centri abitati si sentono maggiormente.»
Dott. Carlo Doglioni, intervistato da Francesco Ladisa