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Caldo estremo in Australia: Sidney sfiora i 50°C, fumo degli incendi fino in Nuova Zelanda

4 Gennaio 2020, ore 19:06

L’estate australiana si sta rivelando una delle più drammatiche e roventi della storia del Paese, tanto da competere con altre annate caldissime avvenute tra il 1800 e il 1900. Dopo una primavera dominata da caldo e incendi, l’estate sta mantenendo lo stesso ruolino di marcia e la situazione non può che degenerare.

Vi abbiamo parlato del disastro ecologico causato dagli incendi, dove quasi mezzo miliardo di piante e animali hanno perso la vita. Intere foreste sono state incenerite, alcune delle quali preistoriche. Oltre 100.000 persone sono state evacuate. Le nubi di fumo e cenere hanno raggiunto le alte quote e, trascinate dai forti venti, si sono espanse verso est sin tanto da raggiungere la Nuova Zelanda. I ghiacci neozelandesi sono stati addirittura sporcati dalla cenere giunta dall’Australia.

Monti della Nuova Zelanda sporcati dalla cenere

Caldo estremo nelle ultime ore

Il pomeriggio di oggi 4 gennaio 2020 è risultato a dir poco rovente su tutto il comparto centro-orientale australiano. I caldissimi venti secchi provenienti dall’entroterra desertico hanno arroventato le regioni orientali e le coste dell’Australia: la temperatura più alta è stata registrata a Penrith centro abitato a ovest di Sidney, dove si sono raggiunti i 48.9°C.
Notevole anche la temperatura di Canberra, di ben 43,6°C: superato il record di 42.8°C del 1939.