Il costante aumento dei contagi di cornavirus e gli ultimi pericolosi esodi dal nord Italia verso le regioni meridionali ha costretto le autorità siciliane a isolare totalmente l’isola dal resto dello stivale. Ad annunciarlo è il ministro dei Trasporti Paola de Micheli su richiesta del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Da oggi sono ufficialmente sospesi quasi tutti i collegamenti aerei nazionali e internazionali (eccetto due voli al giorno tra Roma e Palermo/Catania), tutti i servizi automobilistici interregionali e anche i servizi marittimi per il trasporto di passeggeri. Sarà garantito solo il trasporto merci.
Stando alle parole del presidente della regione, saranno consentiti gli spostamenti da Villa San Giovanni e Reggio Calabria a Messina (e viceversa) solo per comprovate esigenze di lavoro e salute (che successivamente saranno verificate dalle forze dell’ordine). Con Roma sarà consentito un solo treno intercity al giorno. Insomma i collegamenti col resto d’Italia sono ridotti ai minimi termini proprio per evitare continui spostamenti umani e favorire la diffusione dell’epidemia: in questo modo sarà anche possibile controllare chiunque giunga in Sicilia e sottoporlo ai dovuti controlli.
Il governatore ha chiesto anche al ministro della Salute, Roberto Speranza, i necessari controlli sanitari alla partenza sia per i passeggeri che per i conducenti di mezzi di trasporto merci.
Il danno, tuttavia, è già stato commesso nei giorni scorsi durante i precedenti esodi che preoccupano non poco Musumeci: “Siamo preoccupati dalle oltre trentamila persone giunte in Sicilia e autoregistratesi negli ultimi dieci giorni. Ma quante altre migliaia sono entrate sull’Isola senza avvertire la stessa responsabilità e la stessa prudenza? È chiaro che, insieme al nostro personale sanitario ed ai volontari, agli arrivi nei porti, negli aeroporti e nello Stretto di Messina serve avere anche uomini in divisa. Ieri mattina ho parlato con il ministro dell’Interno, in quanto i volontari della Croce Rossa e le guardie del Corpo forestale regionale non possono assolutamente bastare. C’è sempre lo sciocco, il furbo, quello che si sente invulnerabile. E tutto questo mette a rischio il sacrificio che cinque milioni di persone stanno facendo in Sicilia con grande senso di responsabilità. A questo punto non ci rimane altra soluzione che chiedere l’impiego dei soldati dell’Esercito. I prefetti sono già nella disponibilità dei soldati per l’operazione “Strade sicure”. Si tratta solo di modificare gli assetti e di destinare una parte di questi uomini ai controlli nei punti di arrivo. Così facendo determiniamo un deterrente e, al tempo stesso, consentiamo al personale sanitario di continuare negli accertamenti”.
“Non si tratta di mettere i carri armati sulle strade – ha chiarito Musumeci – ma di coadiuvare le Forze dell’ordine, nello scoraggiare gli arrivi dal Centro-nord, ma anche da altri Paesi del Mediterraneo, visto che la Sicilia è una regione di frontiera. Ecco perché il controllo degli accessi assume un importante significato. Proprio per questo ho chiesto al ministro dei Trasporti di predisporre un’ordinanza che blocchi non solo tutti gli arrivi dei mezzi di trasporto nelle ore notturne, ma di impedire o limitare il movimento dei passeggeri extraregionali, consentendo soltanto il trasporto delle derrate alimentari. Ho il dovere di difendere la salute dei miei cittadini”.
“Ci prepariamo al peggio – ha concluso il presidente della Regione – anche se, fino ad ora, la diffusione del virus in Sicilia appare abbastanza contenuta. Abbiamo infatti, al momento, 188 positivi, 71 ricoverati di cui 15 in terapia intensiva e complessivamente finora due decessi. Abbiamo già individuato alcuni reparti da convertire e pensiamo di realizzare almeno mille, millecinquecento posti per ospedalizzazione ordinaria e altri duecento per terapia intensiva”.
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A cura di Raffaele Laricchia
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