Conte chiede a tutti il massimo sforzo per far fronte all’epidemia del coronavirus. È necessario che tutti quanti, da nord a sud, facciamo qualche ulteriore sacrificio e soprattutto è necessario essere consapevoli che la fine della quarantena sarà sicuramente posticipata, per il bene della popolazione.
Insomma l’emergenza coronavirus per ora sembra non avere fine e i numeri, sempre più pesanti, testimoniano la gravità della situazione in costante peggioramento. Le restrizioni imposte dal governo, come la chiusura dei negozi, dei ristoranti, dei bari, delle discoteche e quant’altro, porteranno senza dubbio a dei miglioramenti importanti. Tuttavia la fine dell’emergenza è ancora lontana come specificato anche da Giuseppe Conte:”Abbiamo evitato il collasso del sistema – riferisce Conte al Corriere della Sera – ” le misure restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima. Al momento non è ragionevole dire di più, ma è chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molto delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza”.
Il presidente del Consiglio invita tutti ad usare il buonsenso e continuare a rispettare le restrizioni disposte dal governo. È necessario remare tutti nella stessa direzione al fine di uscire quanto prima da questo incubo. Nel caso in cui il 3 aprile (primo termine della quarantena disposto dal decreto) tutti dovessero tornare alla vita di prima, si rischierebbe di vanificare in pochi giorni tutti gli sforzi fatti, L’epidemia riprenderebbe vigore ci ritroveremmo in una situazione di massima emergenza. Pertanto è lecito aspettarsi una proroga del termine ultimo delle restrizioni.
“Noi siamo più che soddisfatti di tutti i passi compiuti sino ad ora” – continua Conte – “passi che si sono ispirati ad almeno quattro principi: trasparenza, perché non nascondiamo nulla ai cittadini, e chi lo fa in altri Paesi rischia di pentirsene amaramente; massimo rigore, perché non abbiamo sottovalutato nulla e assunto sempre gli scenari peggiori come indicatori; adeguatezza delle misure e infine proporzionalità, senza la quale gli italiani, abituati ad un grande individualismo e a radicate libertà civili, non avrebbero retto, visto che non siamo in Cina e non viviamo in uno Stato centralizzato”.
A breve potrebbe arrivare anche un nuovo decreto a sostegno dell’economia: “Ci stiamo lavorando giorno e notte nonostante l’emergenza, sarà un’opera di sblocco di investimenti pubblici mai vista prima, per alcune decine di miliardi di euro, basti pensare a quello che hanno al momento bloccato due stazioni appaltanti come Anas e Rfi, non so dire al momento se saranno 50 o 70 o 100 miliardi di euro, ma di sicuro sarà il più grande provvedimento degli ultimi decenni in termini di semplificazione delle procedure e degli investimenti, una cosa che nessuno ha mai realizzato prima e di cui l’Italia ha un bisogno quasi disperato, oggi più che mai per immaginare almeno una ripresa robusta dopo la crisi da coronavirus, e per trasformare questa crisi in una virtù. Sarà la migliore reazione possibile che potremo dare ai mercati, un’accelerazione mai vista prima negli investimenti pubblici, un provvedimento molto forte su cui spero ci sarà la larga convergenza di tutte le forze politiche”.
///In Iran il coronavirus potrebbe causare un disastro, LEGGI QUI ///
Restate sintonizzati su www.inmeteo.net! Seguiteci anche su facebook dove pubblichiamo tanti aggiornamenti interessanti in tempo reale!
A cura di Raffaele Laricchia
Ricevi le notizie di InMeteo su Facebook>