Piccoli segni di incoraggiamento nella lotta al coronavirus arrivano dalla Lombardia, la regione in assoluto più colpita dall’emergenza.
Gli ultimi aggiornamenti (dati diffusi ieri) mostrano che c’è stato un dimezzamento della crescita giornaliera dei contagi ed un calo anche delle vittime. L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera però vuole essere cauto: “Non possiamo cantare vittoria”. Perché i dati fotografano la situazione di due giorni prima (l’intervallo necessario a processare i tamponi su chi arriva in ospedale), e l’eventuale effetto delle misure di contenimento non si vedrà prima di martedì 24 marzo. Ma comunque sono “dati in chiaroscuro”, in cui il chiaro prevale dopo un sabato tremendo: 27.206 i lombardi positivi al virus, in aumento di 1.691 cioè della metà rispetto al giorno prima. Aumentano molto invece i ricoverati per Covid19: altri 49 portano le terapie intensive a 1.142 posti occupati su 1.300 disponibili, e in reparto sono entrati in un giorno in 1.181, arrivando a 9.439. Un totale di 10.581 pazienti in ospedale a fronte di 5.800 dimessi e guariti.
“La Lombardia sta combattendo tutta insieme una grande battaglia con senso di responsabilità da parte dei cittadini. Deve continuare a combattere per un tempo non così banale. Non è sufficiente vedere per due giorni, anche se speriamo che oggi sia così, un rallentamento dei dati per dire che tutto e’ a posto”, ha sottolineato Gallera, intervenendo al programma della Rai Uno Mattina.
A cura di Francesco Ladisa
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