Clima mite e secco sono stati l’emblema del mese di febbraio (e se vogliamo dirla tutta di buona parte dell’inverno) non solo in Italia ma su molte aree dell’emisfero boreale. In particolare a pagare dazio sono l’Europa e la Russia centro-occidentale, dove le temperature si sono rivelate ben più alte delle medie tipiche del periodo.
Addirittura si sono registrate anomalie positive di ben +4°C sulla Russia e l’Europa nord-orientale, mentre su Alaska, Canada e Russia orientale la situazione è stata quasi l’opposta con un’anomalia negativa di circa -3°C.
Purtroppo nel complesso la temperatura media mondiale nel mese di febbraio si è assestata sui +1.17°C: questo valore pone il mese di febbraio 2020 al secondo posto tra i più caldi di sempre (alle spalle del febbraio 2016 che registrò un’anomalia di +1.26°C).
Come mai temperature così alte su territori storicamente molto freddi in inverno? Fra tutte spicca l’AO (Artic Oscillation) che ha addirittura raggiunto il valore record di +6.07: questo valore indica un vortice polare molto forte che impedisce la discesa di ondate di freddo verso le basse latitudini e finanche alle latitudini sub-polari.
Febbraio caldo per l’Europa
Se concentriamo l’attenzione sulla sola Europa notiamo un’anomalia positiva di ben +3.86°C. Solo il febbraio 1990 ha fatto peggio. Pesante anche il deficit idrico a causa dell’esagerata persistenza delle alte pressioni che hanno tenuto lontane le piogge e le nevicate.
Per l’Italia invece possiamo parlare del febbraio più caldo di sempre con un’anomalia termica di ben +2.86°C rispetto alla media 1981-2010.
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A cura di Raffaele Laricchia
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