I numeri oggettivamente positivi degli ultimi giorni relativi alla curva epidemica fanno intravedere un possibile passaggio alla cosiddetta “fase 2” dell’emergenza Covid-19.
A far sperare, nonostante il bilancio sempre pesante e la presenza purtroppo ancora di numerose vittime, sono i dati sugli accessi alla terapia intensiva, calati ieri per il secondo giorno consecutivo, ma anche il numero stesso dei decessi (525). Si tratta infatti del numero più basso di deceduti dal 19 marzo ad oggi, come ha confermato il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.
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Il trend incoraggiante ha portato l’Istituto Superiore di Sanità a parlare di una possibile “fase 2” vicina. Il presidente Silvio Brusaferro ha dichiarato: “se questi dati si confermano, dovremo cominciare a pensare alla fase 2″. Parole che volgono timidamente a un possibile scenario di alleggerimento delle misure, che potrebbe segnare la progressiva fine della quarantena italiana, passando dal “contenimento” del virus al “mantenimento” per il riavvio di alcune attività.
“Abbiamo vari indicatori – aggiunge Brusaferro – e l’atteso è che nei prossimi giorni vedremo ancora questo trend diminuire”.
E’ evidente però che la “discesa” è solo all’inizio e per questo ancora fragile. “La costante attività delle forze dell’ordine è un buon deterrente, ma è importante che vengano mantenuti comportamenti molto stringenti. Confidiamo nell’atteggiamento della popolazione, che deve essere corretto con il comportamento che viene richiesto. Dunque non bisogna abbassare la guardia”, avverte Borrelli in vista delle giornate di Pasqua e Pasquetta, giorni in cui si rischia un nuovo record di “furbetti” che cui ci si sta preparando con un aumento dei controlli e delle forze dell’ordine in campo.
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