Coronavirus, epidemia senza freni negli USA: superate le vittime dell’Italia

by Raffaele Laricchia
11 Aprile 2020 - 19:53

Il coronavirus continua a dilagare senza freni in tutto il mondo. A meno di 10 giorni dal raggiungimento del milione di contagi sul pianeta i numeri si sono aggravati sensibilmente: sono attualmente oltre un 1,7 milioni le persone infette dal patogeno e purtroppo aumentano pesantemente anche le vittime, ora oltre 107.000.

La giornata di oggi, 11 aprile 2020, vede un triste scambio di posizioni tra USA e Italia per quel che riguarda il numero delle vittime: gli Stati Uniti balzano al primo posto non solo per numero di contagi ma anche per numero delle vittime, ora ben 20.043 su oltre 520.000 casi positivi. In Italia, stando all’aggiornamento odierno della Protezione Civile, i decessi sono 19.468 a fronte di 152.000 casi positivi.

Situazione critica a New York

Il triste primato degli Stati Uniti è tangibile soprattutto a New York dove i morti da Covid-19 sono ben oltre 8.000: qui il patogeno si è diffuso con estrema rapidità nelle scorse settimane a causa dei troppi spostamenti e della scarsa attenzione da parte delle autorità. La situazione inizia a diventare insostenibile e negli obitori non c’è più posto.
Il pericolo d’infezione complica anche il trattamento dei decessi: per liberarsi in fretta dei corpi è stato ridotto da 60 a 14 giorni la tolleranza verso le salme che alla morgue non reclama nessuno. In questa situazione di emergenza è stata adibita la storica fossa comune di Hart Island per i defunti non reclamati dalle famiglie.
Hart Island, conosciuta anche come “isola dei morti” è stata utilizzata per la prima volta nel 1896 e da quel momento riposano migliaia e migliaia di anime decedute in vari momenti critici della storia americana.

Nei prossimi giorni la situazione potrebbe degenerare e nella fossa comune più famosa d’America potrebbe finirci chiunque e non solo i decessi non riconosciuti e non reclamati. Cimiteri e ospedali sono al limite: il sindaco de Blasio ha già affermato che “sta valutando di ordinare il seppellimento temporaneo sull’isola anche a chi può permettersi un funerale”.

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