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Incendi Chernobyl: nube radioattiva avrebbe raggiunto anche il Mediterraneo e l’Italia

17 Aprile 2020, ore 21:49

Nei giorni scorsi vi abbiamo informato sull’emergenza incendi a Chernobyl, con le fiamme che avevano raggiunto all’inizio della settimana la zona circostante il deposito di Pidlisny, dove sono conservati i rifiuti più radioattivi dell’intera area della ex centrale nucleare. 

Secondo le ultime notizie, anche se i roghi risultano ormai domati, una vasta nube radioattiva si è sprigionata nella bassa atmosfera diffondendosi su una area piuttosto ampia.

Da una simulazione condotta in Francia dal’Institut de Radioprotection et Sûreté Nucléaire (IRSN), è emerso che le masse d’aria provenienti dalla zona degli incendi potrebbero aver raggiunto buona parte dell’Europa, compreso la Francia e l’Italia, a partire dal 7 aprile (gli incendi a Chernobyl sono divampati fra 6-7 Aprile).  Ciò è avvenuto anche grazie alle correnti prevalentemente nord-orientali in quota. 

Nel video pubblicato dall’IRSN si nota come la nube si diffonda verso sud, sud-ovest, raggiungendo (seppur attenuata) la nostra penisola. Il triangolo rosso rappresenta il punto di partenza, la posizione degli incendi in Ucraina. 

In base alla modellazione, in Francia è arrivata una nube con livelli di radioattività estremamente bassi, inferiori a 1 µBq / m 3 in cesio 137. In Italia invece i livelli di radioattività sarebbero maggiori, attestandosi fra 1 e 10 µBq / m 3, valori comunque ben inferiori rispetto a quelli dell’Ucraina e dei paesi vicini (colore arancione/rosso nella cartina). 

Come detto, si tratta comunque di una simulazione e non si hanno per ora dati certi. Gli esperti hanno dichiarato: “Sono in corso il campionamento di aerosol su filtri da dispositivi di grande volume della rete OPERA-AIR dell’IRSN (dispositivi per misurare minuscole tracce di radioattività), nonché le misurazioni associate. Queste misurazioni di tracce richiedono l’implementazione di mezzi molto precisi, i risultati non saranno disponibili fino alla prossima settimana” si legge nel comunicato ufficiale.”

L’Istituto ha inoltre rassicurato:

“L’impatto derivante dall’inalazione della radioattività trasportata dalle masse nell’aria che arrivano in Francia dovrebbe essere insignificante”.

Ben più preoccupante la situazione in Ucraina e nella capitale Kiev, dove la vicinanza degli incendi ha determinato un forte aumento dei livelli di inquinamento dell’aria.

Secondo quanto riportato da Reuters, gli incendi hanno fatto sì che l’aria di Kiev conquistasse un triste primato: negli ultimi giorni è risultata infatti la città più inquinata (o comunque fra le più inquinate) del mondo. Le fiamme divampate nei pressi della centrale nucleare hanno spinto l’inquinamento di Kiev a livelli importanti, dando agli abitanti un altro motivo per rimanere al chiuso, oltre al coronavirus.