Aggiornamenti molto positivi oggi pomeriggio, rilasciati nella conferenza stampa della Protezione Civile guidata da Angelo Borrelli. Il trend di miglioramento avanza e subisce importanti sussulti sul fronte dei guariti e su quello dei nuovi tamponi positivi: i nuovi contagi sono 2.646 a fronte di oltre 67.000 tamponi fatti (percentuale del 3,9%, la più bassa sino ad ora).
I guariti sono oltre 3.000 per la prima volta da inizio epidemia. Di conseguenza cala nettamente il numero totale delle persone attualmente positive per il quarto giorno consecutivo.
Purtroppo ancora tante le vittime, in lieve aumento rispetto a ieri. Cala nettamente anche la pressione sulle strutture ospedaliere.
Secondo l’ultimissimo aggiornamento della Protezione Civile (ore 17.00 di oggi 23 aprile 2020) al momento abbiamo:
– totale tamponi positivi oggi: 2.646 (-724 rispetto a ieri)
– 25.549 vittime (+464 rispetto a ieri)
– 57.576 guariti (+3.033 rispetto a ieri)
– 106.848 casi ATTUALMENTE positivi* (-851 rispetto a ieri)
– 2.267 in terapia intensiva (-117 rispetto a ieri)
– 22.871 ricoverati con sintomi (-934 rispetto a ieri)
– totale persone colpite dal Covid-19 in Italia (comprensivi di vittime e guariti): 189.973 (+2.646 rispetto a ieri)
*i casi attualmente positivi sono tutte quelle persone, tra ospedali e isolamento domiciliare, positive al Covid-19. Pertanto questo numero non tiene conto delle vittime e dei guariti, che non essendo più positivi al virus vengono sottratti dopo aver aggiunto i nuovi tamponi positivi.
///Possibile previsione dei contagi e della fine dell’epidemia regione per regione, CLICCA QUI ///
Il 76% /oltre 83.000) dei positivi è in isolamento domiciliare. Nel conteggio delle vittime sono presenti sia quelle “con coronavirus” che “per coronavirus”. Almeno il 21% dei deceduti presenta almeno una patologia pregressa (non necessariamente grave), un altro 25% almeno due patologie e il 50% ben tre patologie; solo il’2% non presenta alcuna patologia. Molti purtroppo i pazienti che richiedono la terapia intensiva per far fronte alla malattia.
L’attenzione resta alta: il costante calo dei ricoveri in terapia intensiva, ormai cominciato da oltre 10 giorni, non deve portare ad un allentamento delle restrizioni, anzi, deve spingerci ad un ulteriore sacrificio che permetterà di sconfiggere o quantomeno tamponare fortemente l’epidemia.
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