Aggiornamenti molto positivi quelli di oggi, come riferito dalla Protezione Civile in stretto contatto col Ministero della Salute e tutte le strutture ospedaliere impegnate nella lotta al Covid-19. Rispetto a ieri si evince un netto calo dei nuovi casi positivi: 2.357 i nuovi contagi a fronte di ben 65.000 tamponi fatti, mentre ieri erano stati 3.021. Calano leggermente anche le vittime rispetto alle scorse 24 ore (in totale purtroppo sono state superati i 26.000 decessi), mentre continuano a essere tanti i guariti.
Nel computo totale delle persone attualmente infette e positive al coronavirus, si denota un calo importante di 680 pazienti. Continuano a liberarsi anche preziosi posti in terapia intensiva in tutta Italia.
Secondo l’ultimissimo aggiornamento della Protezione Civile (ore 17.00 di oggi 25 aprile 2020) al momento abbiamo:
– totale tamponi positivi oggi: 2.357 (-664 rispetto a ieri)
– 26.384 vittime (+415 rispetto a ieri)
– 63.120 guariti (+2.622 rispetto a ieri)
– 105.847 casi ATTUALMENTE positivi* (-680 rispetto a ieri)
– 2.102 in terapia intensiva (-71 rispetto a ieri)
– 21.533 ricoverati con sintomi (-535 rispetto a ieri)
– totale persone colpite dal Covid-19 in Italia (comprensivi di vittime e guariti):195.351 (+2.357 rispetto a ieri)
*i casi attualmente positivi sono tutte quelle persone, tra ospedali e isolamento domiciliare, positive al Covid-19. Pertanto questo numero non tiene conto delle vittime e dei guariti, che non essendo più positivi al virus vengono sottratti dopo aver aggiunto i nuovi tamponi positivi.
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Il 76% /oltre 84.000) dei positivi è in isolamento domiciliare. Nel conteggio delle vittime sono presenti sia quelle “con coronavirus” che “per coronavirus”. Almeno il 21% dei deceduti presenta almeno una patologia pregressa (non necessariamente grave), un altro 25% almeno due patologie e il 50% ben tre patologie; solo il’2% non presenta alcuna patologia. Molti purtroppo i pazienti che richiedono la terapia intensiva per far fronte alla malattia.
L’attenzione resta alta: il costante calo dei ricoveri in terapia intensiva, ormai cominciato da oltre 20 giorni, non deve portare ad un allentamento delle restrizioni, anzi, deve spingerci ad un ulteriore sacrificio che permetterà di sconfiggere o quantomeno tamponare fortemente l’epidemia.
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