Ennesimo importante aggiornamento della protezione civile sul fronte coronavirus: la lunga quarantena e le pesanti restrizioni continuano a portare grossi benefici da nord a sud e i contagi calano nettamente giorno dopo giorno. Per la prima volta dopo due mesi i nuovi contagi scendono sotto le 2.000 unità. Difatti nelle ultime 24 ore sono stati registrati 1.739 nuovi pazienti positivi al covid-19 (ieri erano stati 2.324).
Ancora tante le vittime (oltre trecento), mentre continuano a liberarsi posti in terapia intensiva (anche questo dato molto importante, per la prima volta dopo 50 giorni sceso sotto i 2.000 posti occupati). Nel computo totale dei pazienti attualmente positivi al virus vi è un ulteriore calo.
Secondo l’ultimissimo aggiornamento della Protezione Civile (ore 17.00 di oggi 27 aprile 2020) al momento abbiamo:
– totale tamponi positivi oggi: 1.739 (-585 rispetto a ieri)
– 26.977 vittime (+333 rispetto a ieri)
– 66.624 guariti (+1.696 rispetto a ieri)
– 105.813 casi ATTUALMENTE positivi* (-290 rispetto a ieri)
– 1.956 in terapia intensiva (-53 rispetto a ieri)
– 20.353 ricoverati con sintomi (-1.019 rispetto a ieri)
– totale persone colpite dal Covid-19 in Italia (comprensivi di vittime e guariti): 199.414 (+1.739 rispetto a ieri)
*i casi attualmente positivi sono tutte quelle persone, tra ospedali e isolamento domiciliare, positive al Covid-19. Pertanto questo numero non tiene conto delle vittime e dei guariti, che non essendo più positivi al virus vengono sottratti dopo aver aggiunto i nuovi tamponi positivi.
///UFFICIALE FASE 2, tutti i cambiamenti dal 4 maggio////
Il 76% /oltre 83.000) dei positivi è in isolamento domiciliare. Nel conteggio delle vittime sono presenti sia quelle “con coronavirus” che “per coronavirus”. Almeno il 14,4% dei deceduti presenta almeno una patologia pregressa (non necessariamente grave), un altro 21,1% almeno due patologie e il 60,9% ben tre patologie; solo il 3,6% non presenta alcuna patologia. Molti purtroppo i pazienti che richiedono la terapia intensiva per far fronte alla malattia.
L’attenzione resta alta: il costante calo dei ricoveri in terapia intensiva, ormai cominciato da oltre 20 giorni, non deve portare ad un allentamento delle restrizioni, anzi, deve spingerci ad un ulteriore sacrificio che permetterà di sconfiggere o quantomeno tamponare fortemente l’epidemia.
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