Più di due secondi fa i Caraibi dovettero fare i conti con uno dei più devastanti cicloni tropicali della storia mondiale. Attorno alle metà di ottobre del 1780 l’America centrale fu paralizzata da un ciclone per oltre una settimana, con danni e conseguenze catastrofiche che mai si sono ripetute negli anni successivi.
Tra 9 e 20 ottobre 1780 l’uragano San Callisto, così venne denominato, colpì duramente le Isole Antille, Portorico, Martinica, Santa Lucia, Repubblica Dominicana, le Barbados e forse anche la Florida: le fonti ufficiali parlano almeno di 22.000 vittime, ma probabilmente furono oltre 27.000 secondo altre versioni tramandate da persone del luogo. Una vera e propria ecatombe senza precedenti.
Fu un vero e proprio incubo per le popolazioni locali e anche per le truppe inglese e francesi. In quegli anni andava in scena la rivoluzione americana: 4 anni prima venne redatta la dichiarazione d’indipendenza dei delle colonie di nordest degli USA, contro la madrepatria Inghilterra, ma la guerra poi continuò.
Secondo le ricostruzioni climatiche è stato stimato che l’uragano raggiunse la categoria 5 con venti superiori ai 320 km/h. La pressione nell’occhio del ciclone raggiunse i 910 hpa, mentre le piogge torrenziali e le inondazioni devastarono totalmente i Caraibi. L’isola di Barbados fu rasa al suolo.
Nessun uragano nel secolo successivo raggiunse anche solo lontanamente quella furia distruttiva. Per trovare altri cicloni tropicali devastanti quasi come San Callisto dobbiamo spostarci al 1900 con Galveston e al 1998 con Mitch.
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